Quante storie sono passate da questi sportelli...
28
Marzo
2018
Il Patronato INCA racconta in controluce trasformazioni sociali del territorio nella tavola rotonda promossa lo scorso 24 marzo all'Edison
C'è un mondo che è passato attraverso quegli sportelli e uffici. Dalla battaglie dell'ex Salamini e della Salvarani a quella degli esodati, dai “capannoni” agli emigranti parmigiani con la valigia di cartone. Sono le storie che hanno caratterizzato la tavola rotonda dal titolo "Il patronato e le trasformazioni sociali nel territorio", organizzata sabato 24 marzo da CGIL Parma e INCA CGIL Parma e moderata dal giornalista della "Gazzetta di Parma" Gian Luca Zurlini.
Sul palco, Valter Mazzali, ex operatore INCA CGIL, ha raccontato di quando, fra gli utenti, si presentò Stopaj, personaggio storico della città, per essere aiutato ad aver un risarcimento per quando fu mandato al confino dal fascismo. «I nostri assistiti sapevano ridere delle loro miserie, - ricorda Mazzali - c'era il Matt Sicuri, che non era matto, ma molto saggio. C'erano tutti i lavoratori parmigiani che andavano all'estero, i contadini della pedemontana in Francia, quelli della bassa in Svizzera, quelli di Borgotaro in Inghilterra. Ho imparato le leggi previdenziali di tutta Europa. Se la Fornero mi intervistava l'avrei aiutata a fare più bella figura».
Claudio Bernardini ha raccontato la vicenda degli esodati per la legge Fornero, del coordinamento di cui era presidente e che rappresentò chi si ritrovò senza poter andare in pensione e senza lavoro e ammortizzatori sociali. All'incontro hanno partecipato Adolfo Pepe, storico e direttore della Fondazione di Vittorio, Villiam Zanoni, ex presidente nazionale Inca Cgil, Bruno Bertorelli, operatore Inca di Parma e Morena Piccinini, presidente nazionale INCA CGIL. Lisa Gattini, segretario confederale Cgil Parma, ha spiegato che la tavola rotonda è stata organizzata per «per raccontare una storia collettiva, che nasce nel dopoguerra, l'INCA nasce nel febbraio 1945 per assicurare a tutti i lavoratori l'assistenza sociale senza distinzioni».