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Quale regione per i nostri pensionati?

15 Marzo 2010
I Direttivi unitari di Spi, Fnp e Uilp illustrano le richieste per il futuro governo dell'Emilia-Romagna

Si sono riuniti nella mattinata odierna i Comitati Direttivi di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil. All’ordine del giorno dell’incontro due temi principali: l’agenda degli impegni dei sindacati unitari dei pensionati in ordine alle politiche da adottare nel territorio per migliorare la qualità della vita della popolazione anziana e le aspettative degli stessi sindacati in merito agli interventi sul welfare messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle prossime elezioni regionali.

 

Ferma restando , infatti, la valutazione complessivamente positiva sui provvedimenti fin qui adottati dalla giunta Errani - la Regione Emilia-Romagna ha indubbiamente sopperito, in questi anni, alle carenze del sistema di welfare nazionale -, occorre che per il futuro si continuino ad investire risorse per uno stato sociale regionale ancora più avanzato e inclusivo.

 

Rinnovare gli stanziamenti per il fondo sulla non autosufficienza (più assegni di cura, più assistenza domiciliare, maggiore equità nelle rette), sostenere progetti per le politiche abitative, investire risorse per gli aiuti economici alle famiglie in difficoltà sono solo alcune delle richieste che i sindacati provinciali dei pensionati sentono la necessità di inoltrare ai futuri amministratori della nostra Regione.

 

Una Regione che è stata capace di costruire un modello di stato sociale all’avanguardia, frutto anche del confronto con i sindacati unitari dei pensionati, i quali auspicano di poter anche per il futuro continuare ad essere fattivamente coinvolti nei processi decisionali che interessano la terza età e di partecipare, quindi, attivamente alle politiche che riguardano i propri rappresentati.

 

Nell’ambito degli impegni a livello territoriale, lo strumento della contrattazione sociale con i Comuni e gli altri Enti preposti (distretti socio-sanitari, AUSL, ASP) rimane comunque di strategica importanza per mettere a punto, in modo concertato, provvedimenti sempre più mirati e funzionali all’estensione dei diritti di cittadinanza e delle tutele per le persone più fragili.

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