Dichiarazione della Rsu Flai Cgil
Dopo l’elezione della RSU avvenuta il 26 Maggio, i componenti della stessa si sono trovati ad affrontare problematiche di non facile soluzione. Il problema degli orari del personale operaio di stabilimento e la riduzione costi sono situazioni ancora irrisolte.
Vorremmo partire proprio dal 26 Maggio dove la componente Flai Cgil è stata premiata con l’elezione di 7 delegati, risultando la rappresentanza di gran lunga più votata a fronte di un programma elettorale dove tutti i componenti hanno cercato e cercano quotidianamente di rispettare con serietà. Come riportato nel precedente numero del giornalino, uno dei punti del programma, dove sapevamo di trovare maggior difficoltà, viste le diverse sensibilità tra i lavoratori, era ed è:
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Orari e organici. In
stabilimento occorre avere una programmazione delle lavorazioni che possa
permettere a tutti di svolgere una normale vita extra lavorativa. Non va bene
che l'azienda continui a chiedere sabati e domeniche una settimana per l'altra.
Gli organici devono essere adeguati alla corretta fruizione dei riposi!
Negli uffici serve una coerente gestione delle ferie che non può essere
lasciata all'arbitrio dei singoli responsabili.
Ebbene su questo punto l’Azienda ha proposto un accordo che andava
oltre alla semplice modifica degli orari, ma che andava ad incidere
significativamente anche sulle maggiorazioni economiche del sabato e della
domenica. Anche grazie al contributo dei lavoratori, che nelle assemblee svolte
hanno espresso il loro punto di vista, la bozza definitiva dell’accordo è stata
profondamente modificata rispetto l’inizio, sia dal punto di vista economico
che degli orari. Abbiamo voluto che
la bozza fosse votata perché crediamo nella democrazia, e come tale, la RSU
Flai Cgil prende atto del voto, anche se il risultato finale lo giudica
negativo. Negativo perché l’Azienda investe su Collecchio circa 25 mil.
di euro, i volumi sarebbero aumentati, questo avrebbe significato maggior
occupazione, e riteniamo la questione degli orari un’occasione persa, una
mancata occasione per far conciliare lavoro con vita extra lavorativa.
Indubbiamente è una situazione complicata, mai vissuta nello
stabilimento di Collecchio, neanche durante il crack, però in questa situazione
è importante richiamare l’attenzione di tutti su due punti:
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il
“contesto” in cui ci troviamo ad operare. In un periodo di
crisi che ormai perdura da circa 8 anni, molte aziende hanno chiuso, molte
hanno ristretto gli organici, altre addirittura hanno tolto diritti ai
lavoratori dipendenti, noi ci troviamo di fronte ad una multinazionale che
intende investire nel nostro stabilimento. Fin qui nulla di nuovo, tranne la
questione dell’orario di lavoro. 35,5 ore medie settimanali è un messaggio
politico importantissimo soprattutto in questo momento dove si sta tentando di
rinnovare il contratto nazionale, a fronte di
richieste da parte di federalimentare di deregolamentare gli orari con picchi
settimanali fino a 72 ore.
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la
collettività. La storia ci insegna che i diritti nel mondo del
lavoro sono stati conquistati quando la società si basava su principi
solidaristici e collettivi, mettendo in secondo piano il problema personale. Se
cominciassimo a ragionare in questi termini, accordi come quello sopracitato
verrebbe visto sotto un’ottica più costruttiva, e soprattutto saremmo nei
confronti della nostra controparte, più forti.
Ora gli scenari sono incerti, noi tutti lavoratori non possiamo
permettere che l’Azienda proceda unilateralmente con l’applicazione del ccnl
per quanto riguarda la parte economica. Se così fosse, la nostra risposta
dovrà essere immediata.
Vorremmo infine fare una precisazione se mai ce ne fosse bisogno: la RSU Flai Cgil mai firmerà un accordo
senza il consenso favorevole dei lavoratori. Questo modo di agire è
coerente con la nostra storia e col percorso fatto fin qui.