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Primo maggio 2010, "Quanta differenza..."

1 Maggio 2010
La riflessione di Paolo Bertoletti, segretario generale della Cgil di Parma, sulla Festa dei lavoratori

“Un altro Primo Maggio di crisi. Eppure ci volevano far credere che ne eravamo già usciti. Così abbiamo perso, irresponsabilmente, tempo e iniziativa. Ci aspettavamo un rafforzamento della cassa integrazione invece ci hanno proposto di peggiorare, con il Ddl sull'arbitrato, i diritti di chi lavora. Ci aspettavamo un Paese capace di reagire nell'interesse comune, invece ci ripropongono le protezioni per i pochi e i più forti. Questo anche a Parma. Quanta differenza, e quanta distanza, c'è tra le migliaia di lavoratori giovani e maturi che perdono drammaticamente il posto o che non arrivano a fine mese e questo triste primato di un territorio che vanta la maggiore evasione fiscale in regione. Una evasione per i soliti noti che non è una necessità, ma che rappresenta unicamente arroganza e negazione della convivenza solidale.

Quanta differenza c'è tra un pensionato che deve rinunciare anche alle piccole cose per sopravvivere e un sistema politico-amministrativo che discute troppo di se stesso e dei propri interessi particolari, fino a minare la propria stessa coerenza nel dover promettere a troppi. Indifferente alla necessità di analizzare anche questa crisi e ciò che per conseguenza sarà socialmente modificato. E tra una mamma preoccupata per l'educazione scolastica del proprio figlio e l'esplicita negazione del diritto allo studio, in una scuola e in una Università martoriate dai tagli del governo. Quanta differenza c'è quando, in questa città, l'impegno dell'amministrazione comunale è quello di invitare i medici di base ad indirizzare i pazienti alle strutture private anziché, come ci ha ricordato il ministro nella sua recente visita a Parma, potenziare l'offerta pubblica senza dover impegnare magri stipendi per curarsi.

Quanto vale il Lavoro in una città che nega ai lavoratori del commercio di “festeggiare” il primo maggio. Solo per dimostrare superbia fin sui simboli. Quanta differenza c'è tra il coraggio di una lavoratrice della Battistero, della SPX, della Bormioli, della Sidel, dell'Eridania, delle Terme di Salso, di Telecom nel conquistarsi il diritto alla difesa del proprio posto di lavoro e la superficialità di un sistema produttivo, attento solo alla propria sopravvivenza anche a scapito degli stessi lavoratori, sui cui si finisce per scaricare la responsabilità di una sbagliata gestione imprenditoriale. Quando una multinazionale, ed ora sono veramente tante, troppe, ignora la storia produttiva di un territorio, le sue competenze, le intelligenze, i sacrifici di tanti. Non assume responsabilità sociale. Gioca con la condizione degli altri.

Scusate. Forse esagero. Oggi è festa. La festa del Lavoro. Almeno oggi stiamo in pace e liberiamo le nostre speranze. Vogliamo poter continuare a immaginare un futuro. Stando vicini a tutti coloro che sono colpiti dalla crisi. Stando nelle nostre piazze, tutti insieme, senza troppo disturbare.

E anche se io non sarò a Parma, da Portella della Ginestra, dove Cgil e ANPI per la prima volta insieme propongono un Primo Maggio nel segno della Resistenza e dei valori fondanti della nostra democrazia – per ricordare che proprio in momenti di crisi occorre tornare alle proprie origini per non rischiare di perdere quanto è stato duramente conquistato – sarò idealmente vicino ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati del nostro territorio. Vedrete, faremo ancora la differenza. Buon Primo Maggio a tutti voi”.

 

P. Bertoletti

Segr. Gen. CGIL Parma

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