Di Maurizio Miati (Fp Cgil Sanità) e Vincenzo Vassetta (C.D.L. Fidenza)
Il Direttore Generale dott. Massimo FABI, il Direttore Sanitario dott.
Ettore BRIANTI e il Direttore del Distretto Fidenza dott.ssa Maria Rosa SALATI
dell’Azienda USL Parma sono i destinatari di una lettera redatta da Maurizio
MIATI (FP CGIL Sanità provinciale) e Vincenzo VASSETTA (Camera del Lavoro di
Fidenza), il cui testo riproduciamo di seguito.
“La Funzione Pubblica
CGIL Sanità di Parma e la CGIL Camera del Lavoro di Fidenza, a proposito dell’articolo
di stampa apparso su di un quotidiano locale lo scorso 31 gennaio, manifestano
la loro preoccupazione per una situazione che starebbe portando, a seguito
della parziale chiusura del vicino ospedale di Fiorenzuola, ricadute a livello
di afflussi sul Presidio Ospedaliero di Vaio, che, come si evince dal
richiamato articolo di stampa, già a fine del 2013 vantava un tasso di
occupazione posti letto dell’85% (oltre il 90% in alcuni servizi).
Il concomitante processo
di riconversione dei posti letto della L.D.P.A. dell’Ospedale di S. Secondo
P.Se, che sta portando a costituire delle eccellenze nel polo Casa della
Salute, ma anche al prossimo trasferimento di 10 posti letto proprio di L.D.P.A.
presso lo stabilimento di Vaio, impone, a giudizio delle scriventi, da una
parte un momento informativo istituzionale per condividere quali saranno, in
prospettiva futura, le date dell’edificazione della nuova ala di Vaio e per
conoscere nel dettaglio quali potrebbero essere le destinazioni dei nuovi posti
letto in relazione alle esigenze del bacino di utenza della popolazione;
dall’altra parte impone una ripesatura complessiva dell’offerta assistenziale
proprio dei reparti di degenza dell’ospedale di Vaio, poiché tassi
occupazionali così elevati con conseguentemente un possibile aumento di
casistiche di ricoveri con maggiori complessità e comorbilità rispetto al
recente passato potrebbero gravare in maniera ponderale su organici, sottoposti
tra l’altro al blocco del turn over come disposto della Regione per fare fronte
ai tagli della Spending review.
Tra le criticità da
segnalarsi, a giudizio delle scriventi, sicuramente il Dipartimento Medico e il
Pronto Soccorso, che ad oggi starebbe subendo in maniera più diretta e pesante
il riflesso dell’avvenuta chiusura del presidio di Fiorenzuola.
Pur riconfermando la
bontà degli accordi sottoscritti di recente che, a livello sperimentale, hanno
portato a ridefinire alcune fasce di presenza del personale infermieristico e
socio-sanitario proprio all’interno del Pronto Soccorso e all’integrazione
dell’organico di una unità infermieristica, ora diviene necessario, se si
confermasse un probabile trand in aumento di accessi, operare celeri interventi
che consentano, attivando un dialogo anche con la Regione che per lo meno porti
ad una deroga temporanea alla contingentizzazione rigida del personale
favorendo possibilmente strumenti di mobilità tra la AUSL di Piacenza e quella
di Parma in maniera ragionata e coordinata di personale già impiegato a
Fiorenzuola e che porti altresì ad un significativo adeguamento dell’organico
in forza al Pronto Soccorso.
A tal riguardo sarebbe
necessario garantire, per dare risposta a quanto evidenziato, la presenza nelle
fasce diurne, pur con i noti limiti strutturali dei locali nei quali ad oggi si
trova ad essere ubicato il Pronto Soccorso, l’attività di tre ambulatori con
relativo organico (Dirigenti Medici e personale sanitario e di supporto), così
come alla notte di due ambulatori; tuttavia si ritiene ad oggi necessario
valutare una differente soluzione per la strutturazione integrata del personale
dell’Emergenza Territoriale 118 all’interno del Pronto Soccorso poiché il
personale infermieristico si può trovare spesso impegnato negli interventi in
emergenza con l’automedica o nei trasporti secondari dei pazienti, mentre i
Medici possono anch’essi essere impegnati con l’automedica.
Le scriventi propongono,
prendendo anche a riferimento soluzioni già presenti nel nostro territorio, una
necessaria valutazione circa l’istituzione di un Punto Bianco, che vada a
sgravare il Pronto Soccorso stesso di tutta una serie di accessi, che spesso
costituiscono un gravame eccessivo sulle capacità ricettive, con tempi di presa
in carico che per forza maggiore così si dilatano.
Una riflessione a sé
merita il dato da sviluppare e confrontare riguardante un probabile aumento di
accesso di pazienti pediatrici, anche a fronte della presenza a Vaio di un
numero esiguo di posti letto dedicati, con conseguente probabile attivazione di
trasporti o invii d’utenza poi presso l’Ospedale di Piacenza o l’Ospedale
Maggiore di Parma.
Pare da ultimo
necessaria, affrontando la tematica più complessiva del Dipartimento delle
Emergenze, anche una valutazione sul sistema dei Trasporti Infermi secondari,
che con l’attuale organico potrebbe vedere ancora ad oggi non sempre garantita
la presenza infermieristica.
In attesa di riscontro,
fidando in un positivo recepimento degli spunti contenuti nella presente nota
redatta con mero spirito propositivo da parte della Categoria della Sanità e
della Camera del Lavoro Zonale, si porgono distinti saluti”.