Presentato il rapporto CCIA sull'economia del parmense

Bussandri (segr. gen. CGIL Parma: "Occorre gestire più complessivamente la crisi"

Si confermano sempre più preoccupanti i dati relativi agli indicatori economici del nostro territorio, che hanno visto proprio ieri l’ultimo aggiornamento con la presentazione del consueto rapporto sullo stato dell’economia ducale realizzato dalla Camera di Commercio di Parma.

“Il primo dato che colpisce – commenta Massimo Bussandri, neo segretario generale della CGIL di Parma – è quello relativo al valore aggiunto complessivo, pari a circa 9.500 milioni di euro, che si colloca sugli stessi livelli del 1998: come aver bruciato 15 anni di produzione di ricchezza. Se poi scomponiamo questo valore, scopriamo, del tutto prevedibilmente purtroppo, che se l'industria in senso stretto (comparto manifatturiero, energetico, estrattivo) registra una flessione del 6,0%, l'industria edile registra un calo del 7,9%, che tuttavia arriva al 30,2% se raffrontato al 2007, cioè al periodo pre-crisi. I servizi registrano una lieve flessione pari allo 0,8% (che però si trasforma in aumento dell'1,3% se raffrontato al periodo pre-crisi), mentre solo l'agricoltura registra un andamento positivo con un aumento dell'1,1% che dovrebbe tendere a consolidarsi nei prossimi anni”.

“Naturalmente – prosegue Bussandri – il sindacato non può non prestare la massima attenzione ai dati relativi al tasso di disoccupazione, che nel 2012 è stato pari al 5,2% (rispetto al 3,8% del 2011). La notizia, ancora una volta negativa, è che si prevede un ulteriore incremento nel 2013 per arrivare addirittura al 6,2% (su una media regionale prevista all'8% e una media nazionale prevista all'11,3%)”.

“Particolare attenzione merita il capitolo sugli ammortizzatori sociali: Parma registra un aumento complessivo delle ore autorizzate di CIG (complessivamente 4.520.010 ore) pari al 21,2% (contro il 16% a livello regionale). Scorporando il dato si rileva tuttavia un incremento della cassa integrazione ordinaria pari al 62,2% (contro il 71,3% di aumento a livello regionale), una significativa flessione della cassa integrazione straordinaria (-12,3% a fronte invece di un dato regionale che segna un incremento del 3,1%), e un aumento esponenziale delle ore di CIG in deroga (+45,3% a fronte di un +10,3% a livello regionale), un dato che, al di là della crisi del distretto termale, meriterebbe ulteriori approfondimenti”.

“In tale preoccupante quadro, in cui anche la GDO registra un calo di ordini che potrebbe ripercuotersi negativamente in uno dei nostri settori trainanti, quello alimentare, le previsioni per il 2013 sono comunque ancora a tinte fosche. Infatti si prospetta un ulteriore anno di recessione che metterà a dura prova la tenuta del tessuto produttivo locale”.

“Tutti noi, a partire dal sindacato – conclude Bussandri – dobbiamo avere, insieme alla massima vigilanza, la consapevolezza che i problemi non sono risolvibili solo a livello locale: occorrono una politica europea e una politica nazionale che sappiano ridistribuire ricchezza e promuovere crescita. Ritengo necessario tuttavia che si attivi al più presto un tavolo locale di gestione complessiva, politica ed economica, della crisi, che raccolga le associazioni imprenditoriali, le istituzioni, il mondo del credito e le organizzazioni sindacali. Il lavoro e l'occupazione stabile devono tornare al centro dell'agenda locale. Ma soprattutto: il lavoro non deve essere più visto come costo bensì come primo fattore di sviluppo e di crescita e come garanzia della qualità del prodotto”.