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Presentato ieri il 14° OSSERVATORIO SULL'ECONOMIA E IL LAVORO IN PROVINCIA DI PARMA prodotto da IRES Emilia Romagna e CGIL territoriale: l'occupazione tiene, ma le proiezioni per il 2023 e inizi 2024 danno segnali preoccupanti

1 Dicembre 2023
La manifattura traina la crescita del 2022. Continua il fenomeno delle grandi dimissioni

Tendenze e prospettive del mercato del lavoro e dell'occupazione locale sono state delineate ieri pomeriggio in occasione della presentazione del 14° Osservatorio sull'economia e il lavoro in provincia di Parma realizzato da IRES Emilia Romagna e CGIL Parma. Nel Salone Trentin della Camera del Lavoro Daniela Freddi, ricercatrice IRES, ha illustrato il report, consegnandolo ai commenti della tavola rotonda moderata da Glenda Pelosi a cui sono intervenuti Francesco De Vanna, assessore del Comune di Parma ai Lavori pubblici e legalità con delega alle Politiche del lavoro, Giuseppe Iotti, presidente GIA Parma, Franco Mosconi,  professore di Economia industriale presso la Facoltà di Economia dell'Università di Parma, Luca Ferrari, direttore Patronato INCA CGIL Parma, e Paola Bergonzi, segretaria confederale CGIL Parma con delega al Mercato del Lavoro.

"Come il resto del territorio regionale - ha spiegato Daniela Freddi - anche Parma ha attraversato nell'ultimo anno un periodo di transizione. Questo territorio ha conosciuto un'uscita molto rapida dal difficile periodo pandemico tra il 2021 e il 2022, poi a metà del 2022 la tendenza si è invertita e anche nel nostro territorio hanno iniziato ad arrivare segnali di rallentamento. Se il 2022 ha registrato segnali positivi più o meno in tutti i settori, certamente il più interessante è stato il traino della manifattura, in controtendenza con il resto del Paese, accompagnato da un importante aumento occupazionale".

"Più ci si è addentrati nella scia della ripresa post pandemica più questa occupazione, inizialmente e comprensibilmente di natura instabile, si è stabilizzata. Questo ha fatto sì che davanti a un contesto così vitale molte persone abbiano ripreso a cercare lavoro, facendo diminuire la platea degli inoccupati. Da metà 2023 le tendenze però cambiano, abbiamo indicatori sull'andamento delle imprese e del valore aggiunto che ci segnalano un ultima parte dell'anno molto più raffreddata con contrazioni importanti, e l'occupazione essendo un lagging indicator purtroppo farà registrare con tutta probabilità solo nei prossimi mesi un cambiamento in senso negativo".

"Un aspetto che vale la pena segnalare è quello del tema delle dimissioni volontarie, fenomeno che registriamo anche a Parma così come in regione e in molte parti del mondo occidentale. Le spiegazioni sono almeno due. Da un lato su un mercato del lavoro molto dinamico dove le persone sanno di poter trovare un'altra occupazione è assolutamente spiegabile, tuttavia c'è anche un altro fenomeno: soprattutto dopo la pandemia le persone cercano una migliore qualità del lavoro e una minore precarietà dello stesso. I lavori poveri sono drammaticamente incrementati e per tante persone non vale più neanche la pena di andare a lavorare. Ci sono però anche aspetti qualitativi che stanno venendo avanti rispetto al tema di come si sta al lavoro, del livello di soddisfazione e di realizzazione delle persone".

Insomma, conclude il report, "Se l’occupazione a Parma nel corso del 2022 è fortemente cresciuta, con l’aumento di oltre 5.000 occupati rispetto all’anno precedente, questo ha ampiamente superato il calo dei disoccupati nello stesso periodo, pari ad una riduzione di circa 600 unità. La buona dinamica occupazionale ha dunque intaccato la disoccupazione, ma anche, come vedremo successivamente, l’inattività che era significativamente aumentata durante la pandemia". "Il valore aggiunto territoriale nel 2022, come insieme di queste contrastanti dinamiche ha comunque registrato un importante +4,5%, in linea con la media regionale (+4,4%). Per quanto riguarda il 2023, le stime di Prometeia mostrano una forte riduzione dell’intensità della crescita assestandosi su un contenuto +1,1%. Le previsioni relative al prossimo anno mostrano un’ulteriore riduzione della crescita, con un modesto +0,6%, anche in questo caso in linea con il dato regionale".

Tutto questo in un quadro più generale che registra  anche a Parma (vedi dati Caritas) l'incremento delle diseguaglianze e delle nuove povertà dei cosiddetti working poors, coloro che pur lavorando non riescono a sostentarsi dignitosamente, tra i quali un ruolo rilevante hanno, come prevedibile, le donne.

 

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La diretta della presentazione è disponibile sulla pagina Facebook @CGILParma a questo link: https://www.facebook.com/CGILParma/videos/327095446730435

Il report completo in allegato.

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