“Con 75.082 iscritti, si rinnova la fiducia di lavoratori e disoccupati”
Lo stato di salute
della Camera del lavoro di Parma risulta confermato, se non rafforzato, dai dati
del tesseramento 2013, che fa registrare 75.082
iscritti, con un incremento rispetto
al 2012 dell’1,12%. Una buona notizia, nonostante il difficile contesto dato
dal perdurare di una crisi che interessa ancora il nostro territorio, specie in
alcuni settori che fino al 2011 non sembravano ancora gravemente colpiti (vedi edilizia).
Entrando nel
dettaglio, rassicura il lieve incremento degli iscritti attivi (+0,53%), da imputarsi allo sforzo politico-organizzativo
messo in campo per migliorare il livello di consulenza, di servizio a 360 gradi
che di tradizione la Camera del Lavoro riserva agli iscritti.
Sul territorio,
in particolare, sono risultati strategici l’apertura della nuova sede di via
Casa Bianca nell'aprile 2013, già divenuta punto di eccellenza nella zona Parma
est per i servizi fiscali e di patronato, e lo sforzo fatto per il potenziamento
degli organici in alcune Camere del Lavoro periferiche ma cruciali per una
capillare risoluzione delle problematiche che quotidianamente i cittadini, i
lavoratori i pensionati si trovano a dover affrontare.
Sul versante delle
categorie,
un ruolo importante ha giocato, nel migliorare il dato rispetto al 2013, l’incessante
attività dei funzionari e delle funzionarie che hanno seguito le code delle
crisi aziendali apertesi negli anni precedenti, a cui si sono sommate le nuove
crisi, in termini di tutele individuali messe in atto per ogni lavoratore e di
attività politica sindacale nelle aziende per mantenere l’occupazione.
Lo sforzo e la
vicinanza ai lavoratori sono stati premiati con una conferma degli iscritti e
con l'avvicinamento di nuovi lavoratori e lavoratrici alla CGIL.
Significativa, sul
versante della comunicazione, divenuta sempre più strategica nell’intercettare
i bisogni e le difficoltà delle persone, l’attenzione rafforzata da inizio 2013
ai nuovi canali (in particolare gli strumenti “social”), con i quali si è avviato un percorso di trasformazione del
linguaggio, immettendo la Camera del Lavoro nei luoghi in cui sempre più, oggi,
si sviluppa il dibattito quotidiano, e rendendo sempre più trasparente tutta
l’attività del sindacato. In questo modo si sono potute raggiungere fasce di
lavoratori e lavoratrici, precari e non, giovani e meno giovani, non
immediatamente raggiungibili con il sistema tradizionale di comunicazione.
L'analisi dei
comparti evidenzia una complessiva tenuta della Funzione Pubblica e del
comparto dei trasporti, oltre che del settore industria (Filctem, Fiom, Flai)
ad esclusione della edilizia (-9,46% rispetto ad un –12,08% del 2012).Cresce il
tesseramento nel comparto della grafica, pubblicità, ed editoria e appare interessante
l’aumento nell'ambito delle professioni della cultura e dello spettacolo che,
in un momento di contrazione delle risorse, sembrano aver riscoperto il valore
della rappresentanza e della visibilità acquistata attraverso il percorso sindacale
di vertenza (piccoli teatri del territorio, Teleducato, Gazzetta di Parma…).
Ugualmente risulta incrementare il comparto della conoscenza (scuola, Università,
ricerca), nonostante i sensibili tagli agli organici perpetrati nelle ultime
legislature.
Anche la Filcams,
che registra la migliore performance di tesseramento a livello provinciale,
cresce in tutti i microsettori che rappresenta, sebbene continuino a
preoccupare il calo dei consumi e il ridimensionamento di numerosi appalti,
pubblici e privati, nel terziario.
E se prosegue, non
a caso, il rafforzamento del sindacato delle nuove identità del lavoro, che
svolge una importante azione a difesa delle figure più precarie in un ottica di
integrazione con le categorie e di inclusività contrattuale, rassicura la
sostanziale tenuta degli iscritti al sindacato pensionati in controtendenza
rispetto alla forte contrazione dei pensionamenti post Fornero.
“Il quadro che emerge dall’analisi dei dati del
tesseramento –
commenta Massimo Bussandri,
segretario generale della CGIL di Parma –
evidenzia il grande sforzo di informazione, consulenza, presenza e intervento
sul territorio da parte di tutte le categorie e dei servizi messi in campo dalla
nostra organizzazione, che continua a rappresentare un punto di riferimento
ineludibile per la difesa dei diritti individuali e collettivi di lavoratori,
pensionati, disoccupati.
All’ottavo anno di crisi, in una situazione
socio-economica da molti definita post-bellica, la credibilità della CGIL
risulta “certificata” dagli oltre 75mila cittadini che ad essa si rivolgono e
che in essa si riconoscono, un onore e un onere che non vogliamo certo
ignorare, a partire da tutti coloro che operano nelle Camere del Lavoro, nelle
categorie, nelle Leghe, che svolgono un prezioso ruolo di collegamento e di
servizio sul territorio (4 CdL di zona, 10 Leghe Spi in città, 38 piccole CdL
in provincia, 2 salette nei presidi sanitari). E pur non volendo ignorare i
record negativi sul fronte dell’occupazione provinciale, del ricorso agli
ammortizzatori sociali, delle vertenze che mettono a rischio centinaia di posti
di lavoro anche in queste prime settimane del nuovo anno, dobbiamo registrare
alcuni passi avanti nella direzione della difesa delle tutele offerte ai
lavoratori, non ultima la recentissima intesa sulle relazioni sindacali tra
sindacati confederali e Comune di Parma, un risultato tutt’altro che scontato e
che ci auguriamo rappresentare, insieme al percorso congressuale già avviato,
un buon viatico per i difficili mesi a venire”.