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Politiche abitative nel territorio parmense, criticità e proposte

4 Giugno 2021
CGIL, CISL e UIL e i rispettivi sindacati inquilini, SUNIA, SICET e UNIAT fanno il punto in conferenza stampa

CGIL, CISL e UIL e i rispettivi sindacati degli inquilini SUNIA, SICET e UNIAT hanno voluto fare il punto stamattina, nella conferenza stampa convocata in Camera del Lavoro, sulla situazione abitativa del nostro territorio che, seppur meno problematica che in altre zone del paese, risulta  comunque piuttosto preoccupante, anche a seguito delle difficoltà e degli effetti dell'emergenza pandemica.

Sono numerose le questioni che, messe in fila, rischiano in effetti di generare un grave problema sociale anche nel parmense. Un primo elemento di preoccupazione è lo sblocco dell'esecuzione degli sfratti dal prossimo 1° luglio, che, seppur scaglionato in tre momenti (a seconda di quando convalidati) rischia di mettere sulla strada molte famiglie. Si stima che dal 1° luglio a livello nazionale dobrebbero essere eseguiti circa 80mila sfratti, e circa 5mila a livello regionale.

Un indice di disagio abitativo è dato, secondo i sindacati, anche dal numero di domande per il contributo affitto presentate in aprile, per un totale di 4882 richieste tra i distretti di Parma, Fidenza, Sud-Este e Valli Taro e Ceno. A questo si aggiunge la delibera del 17 maggio 2021 della Regione Emilia Romagna che individua il contributo affitto per il 2020-22 in 51.981 domande, molte di più di quanto fosse previsto. Tutto questo si somma evidentemente alla crisi occupazionale e reddituale conseguente alla pandemia, che sarà inevitabilmente acuita anche dallo sblocco dei licenziamenti.

Secondo le rappresentanze sindacali occorre che tutte le istituzioni a vario titolo preposte assumano la responsabilità politica di mettere al centro, oltre al lavoro, anche il problema della casa, in tutte le sue sfaccettature. Per questo si auspica un protocollo che coinvolga, oltre alle organizzazioni sindacali confederali, i sindacati degli inquilini, il Tribunale di Parma, le associazioni dei proprietari, l'Ordine degli Avvocati, la Prefettura di Parma, la Provincia, i Comuni capi distretto, gli Uffici di Piano, per promuovere gli strumenti di dissuasione agli sfratti, come la morosità incolpevole e la rinegoziazione incentivata del canone.

Occorre inoltre rendere operativa la Commissione di parti sociali, istituita tre anni fa e mai decollata, per l'informazione e l'incentivo all'utilizzo degli strumenti di prevenzione, che come il canone concordato o i bandi pubblici.

Tale ragionamento non dovrebbe prescindere dalla presa in carico del tema della cosiddetta classe media che, ancor più per effetto di questo ultimo anno di pandemia, si troverà ad essere in una sorta di limbo: non tanto povera da accedere ai bandi pubblici di caratttere sociale e non abbastanza ricca da potersi rivolgere al credito per sostenere la spesa abitativa.

Le organizzazioni sindacali confederali e degli inquilini chiedono poi di poter creare le condizioni per stabilire accordi affinchè venga pianificato con gli istituti preposti un calendario di smaltimento delle esecuzioni degli sfratti diluito nel tempo e sostenibile sul piano sociale.

In considerazione del fatto che l'edilizia pubblica è insufficiente e il mercato privato, soprattutto in città, risulta spesso proibitivo, sarebbe auspicabile la ripartenza di tavoli istituzionali per monitorare e cercare di calmierare il mercato con contributi pubblici. In tal senso sarebbe utile l'ingresso dei sindacati inquilini nella Commissione ERS.

Ultimo ma non ultimo è il tema di quali politiche adottare in vista di piani assunzionali pubblici di area vasta e degli alloggi per gli studenti fuori sede, questioni che attengono, ancora una volta, alla volontà politica di valorizzare, e sostenere con azioni mirate, l'attrattività del nostro territorio.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Paolo Spagnoli, segr. conf. CGIL Parma, Donato Sementina, segr. CISL Parma Piacenza, Mariolina Tarasconi, segr. conf. UIL Parma Piacenza, e Raffaella Bertani, resp. SICET Parma Piacenza.

 

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