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Piano anticrisi Comune di Parma, "Non è tutto oro quel che luccica"

8 Luglio 2009
Provvedimenti poco incisivi e difficoltà di fruizione ache per chi ne ha diritto

Continuano i toni entusiastici a proposito dell’efficacia delle misure previste dal pacchetto anticrisi del Comune di Parma. Un provvedimento la cui incisività non persuade fino in fondo la Cgil territoriale e che anche nello SPI suscita alcune perplessità.

 

“Il tema è quello – spiega Paolo Bertoletti, segretario generale della Cgil di Parma – della reale esigibilità di quei provvedimenti, che spesso prevedono una serie di complessi passaggi burocratici che finiscono per demotivare i cittadini. Abbiamo avuto diverse segnalazioni da parte di persone rassegnate a non trovare ascolto alle proprie istanze. Come quella di una lavoratrice di un’azienda alimentare in cassa integrazione, che pur avendo fatto richiesta, come previsto dal pacchetto anticrisi, di sospensione del mutuo, si è sentita respingere la domanda dalla propria banca. Cosa risponde l’Amministrazione a questo genere di difficoltà?”.

 

“Ma non è tutto qui. Purtroppo, vi sono diverse categorie di cittadini per i quali, pur in gravi difficoltà, non sono previsti sostegni di sorta. Come il caso di un cinquantenne disoccupato che, non potendo vantare figli a carico, non può avanzare richieste di sorta. E viene da noi per sapere come ottenere qualche aiuto…”.

 

Vi è poi la spinosa questione dei “buoni spesa” tanto sbandierati dal Comune, sui quali interviene Patrizia Maestri, segretaria generale dello Spi Cgil di Parma. “Nelle nostre leghe – spiega la Maestri – arrivano pensionati che pur avendo tutte le carte in regola per usufruire dei 40 euro annui da spendere in diversi negozi convenzionati della città, si sono sentiti, con umiliazione, respingere la richiesta, ad esempio dal direttore di un supermercato di una nota catena della grande distribuzione. Come mai? Ci siamo attivati per scoprirlo, ma ad ora non conosciamo la risposta. Quel che sembra certo è che dei 346 buono spesa assegnati dal Comune non tutti risultano esigibili, e questo fa pensare che non si sia fatto abbastanza per rendere semplice l’utilizzo di questi strumenti, con particolare riferimento alle persone anziane e meno attrezzate”.

 

“Se a questo – rincara la Maestri – si aggiunge anche, su scala nazionale, la difficoltà di utilizzo di un altro provvedimento tanto sbandierato come la social card, il quadro è completo. Proprio in questi giorni raccogliamo le lamentele di molti cittadini, in particolare anziani, confusi dalle risposte contraddittorie che ricevono da Inps e Poste Italiane. L’ente di previdenza, infatti, sostiene che basti il rinnovo della certificazione ISEE per ottenere la ricarica della carta, mentre le Poste chiedono che venga nuovamente inoltrata la domanda: una eventualità che induce alcune persone a rinunciare a ciò a cui avrebbero diritto”.

 

“Fortuna – conclude la segretaria dello Spi – che almeno sulla cosiddetta 14esima, voluta a suo tempo dal governo Prodi, vi sono novità positive: nel mese di luglio verrà erogata anche a molte persone che l’anno scorso non ne avevano beneficiato, essendo aumentato il limite di reddito. A tale proposito invitiamo tutti i pensionati di oltre 64 anni verificare i requisiti per ottenerla”.

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