A Parma i tagli mettono in crisi i servizi al cittadino
Si è tenuta venerdì 16 luglio l’assemblea aperta sul tema sul tema “Giustizia: con la manovra il colpo di grazia definitivo -Tutto sulle nostre spalle –”, a cui hanno partecipato la segretaria della Cgil di Parma, Patrizia Maestri, il Presidente della sottosezione dell’ANM di Parma, Dr. Gennaro Mastroberardino, il referente della Associazione Libera di Parma, Giuseppe La Pietra, il sen. Luigi Li Gotti della Commissione Giustizia del Senato, l’On. Carmen Motta della Commissione Ambiente della Camera, e la segretaria della FP CGIL di Parma, Luisa Diana, oltre a Carmine Padulo, della delegazione trattante naz.le FP CGIL Giustizia, e alla coordinatrice reg.le FP CGIL Giustizia Paola Morga.
L’ampio e nutrito dibattito ha evidenziato le criticità del circondario quanto alle sofferenze del personale amministrativo e dei magistrati e degli effetti della manovra sullo stato della giustizia a Parma e sul piano nazionale.
Nell'occasione, è stato ribadito l’impegno dei parlamentari a proseguire le iniziative sul tema per concentrare il dibattito istituzionale sui veri nodi della giustizia che sono stati illustrati dai relatori e sui quali sono state elaborate proposte sulle quali si attendono da tempo risposte dal governo.
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PERSONALE AMMINISTRATIVO: LA VERA EMERGENZA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
A PARMA I TAGLI METTONO IN CRISI I SERVIZI AL CITTADINO
Tagli agli organici, mancata riqualificazione professionale, tagli alle retribuzioni per mancato rinnovo contrattuale, tagli agli investimenti tecnologici questi i segni tangibili di un’opera di demolizione di un apparato amministrativo progressivamente privato di risorse per garantire un corretto servizio pubblico
LA SITUAZIONE DEL CIRCONDARIO DI PARMA
Le unità guadagnate nel 2008 (9 unità di cui n.4 cancellieri C1 nuova nomina, n. 1 Cancelliere C2, 1 cancelliere B3 e 1 operatore giud. B1 in comando da altri enti, 1 cancelliere C1, 1 operatore giudiziario in distacco) per rafforzare i servizi e consentire al contempo l’avvio del processo Parmalat in fase dibattimentale sono state tutte erose a causa di pensionamenti e cessazione del termine di durata dei comandi o dei distacchi e oggi siamo ad una condizione di grave crisi.
LE PERDITE DI PERSONALE SUBITE
Vistose le perdite subite dal Tribunale di Parma dal 2009 ad oggi
Perse n. 3 unità nel 2009 e n. 11 unità nel 2010 di cui n. 10 di qualifiche più elevate addette alla funzione di assistenza alla giurisdizione (professionalità del cancelliere) di queste n. 7 perse contestualmente nel mese di luglio .
La situazione tende al peggioramento poiché sono previsti altri pensionamenti entro il 2010 e il 2011
Inoltre vi sono n. 3 assenze per maternità n. 2 distacchi presso altri uffici.
In sintesi il personale presente effettivamente attivo è di 62 unità su 77 previste in pianta organica.
Di questi solo 18 sono cancellieri che possono essere impiegati per attività di assistenza al processo e per tutte le altre attività amministrative gravanti sulla competenza del cancelliere.
Nel corso degli ultimi mesi si sono dovuti materialmente chiudere alcuni uffici perché il personale era ormai insufficiente e vi è il rischio che possa succedere ancora più di frequente.
ALL’UFFICIO NEP ben tre operatori giudiziari su 8 previsti in organico sono distaccati o comandati senza possibilità di sostituzione poiché la pianta risulta formalmente coperta.
Altrettanto critica la situazione della sez.ne distaccata di Fidenza dove se la carenza sulla carta è di una sola unità la pianta organica si rivela assolutamente insufficiente a far fronte alle istanze che pervengono in quella sede. Critica è poi la situazione presso gli Uffici del Giudice di Pace del circondario tre dei quali completamente sforniti della figura del cancelliere.
La tabella allegata fornisce il quadro delle carenze sulle dotazioni organiche.
Se consideriamo che su queste piante organiche hanno operato i tagli imposti dalle manovre economiche del 2005 e del 2008 si può comprendere che stante le carenze attuali il personale che resta negli uffici non riesce più a fronteggiare l’ordinario.
INCIDENZA DELLA MANOVRA PER L’ANNO 2010
Non sarà possibile sostituire il personale che cessa dal servizio se non nella misura di 2 ogni dieci a questo porta il blocco del turn over stabilito nel DL 78/2010.
Questo significa non tenere conto di quelle che sono le oggettive necessità degli uffici. In queste condizioni anche la minima flessione comporta ripercussioni gravi se consideriamo che dal 1999 le piante organiche sono state progressivamente ridotte ma nel contempo le competenze delle cancellerie aumentate.
Nuovi carichi sono sopraggiunti con l’istituzione della disciplina dell’amministratore di sostegno, con la recente istituzione del registro per il Fondo unico giustizia e con tutta la disciplina in materia di immigrazione e sicurezza che ha fatto aumentare il carico dei procedimenti penali, per citare solo alcune delle tantissime riforme che hanno comportato aumento del carico sulle cancellerie e segreterie giudiziarie .
Questi tagli non considerano che ci sono delle attività che non possono essere non erogate.
I settori che stanno risentendo maggiormente sono quelli che danno risposte al cittadino
A causa della incidenza dei processi Parmalat e dell’aumento delle udienze in fase dibattimentale sono stati ridotti o dimezzati i servizi dell’area civile o amministrativa.
A causa dei pensionamenti e delle mancate sostituzioni le conseguenze sono:
- completamente scoperti il settore della segreteria e dell’economato
- ridotti e dimezzati i servizi dell’area civile e della volontaria giurisdizione dove si tratta un gran numero di affari per soggetti incapaci o disabili ; il settore delle liquidazioni per spese di giustizia e recupero crediti.
- la mancanza di cancellieri sovraespone il restante personale amministrativo (operatori giudiziari e figure ausiliarie) che spesso in nome della flessibilità viene caricato di competenze tipiche della figura del cancelliere pur senza alcun riconoscimento professionale e senza aver avuto la possibilità di riqualificazione.
COMPLESSITÀ DELLE ATTIVITÀ DEL PERSONALE DI CANCELLERIA:
SERVIZI AMMINISTRATIVI con tenuta e gestione di registri con responsabilità diretta dei cancellieri (attività non di diretta assistenza ai magistrati ma obbligatorie per legge e soggette a controllo ispettivo periodico).
INOLTRE SPETTANO ALLE CANCELLERIE:
I servizi di segreteria e protocollo
Economato
Servizi elettorali
TUTTE QUESTE ATTIVITA’ DEVONO ESSERE GARANTITE OLTRE L’ATTIVITA’ DI ASSISTENZA AI PROCESSI
A fronte di questo quadro i cancellieri residui devono attendere, oltre alle incombenze dei servizi cui sono assegnati, anche alle turnazioni per applicazioni presso le sedi dei giudici di pace da anni scoperte di tale personale e alle udienze dibattimentali che sono, nel corso degli ultimi due anni, aumentate perché un contingente deve essere esclusivamente dedicato ai processi Parmalat.
Se pensiamo che a tutto questo deve far fronte un personale insufficiente nei numeri e nelle qualifiche le conseguenze inevitabili sono: riduzione dei servizi ai cittadini utenti, formazione di arretrati amministrativi, mancanza di tempi materiali per formazione e applicazione di nuovi sistemi informativi.
I COSTI DI TUTTO QUESTO RICADONO SULLE SPALLE DEI POCHI LAVORATORI RIMASTI
SI RISPARMIA SUL PERSONALE AMMINISTRATIVO MA INTANTO AUMENTANO LE ESTERNALIZZAZIONI DEI SERVIZI. QUESTO ACCADE PER:
Servizi di stenotipia
Servizi di assistenza informatica
Notifiche di atti giudiziari
Riscossione dei crediti vantati dall’erario
LE UNICHE POSSIBILITA’ OFFERTE PER UN’AZIONE TAMPONAMENTO:
Comandi da altre amministrazioni pubbliche ai sensi dell’art 3 comma 128 L.Finanziaria 2008 i cui termini sono stati prorogati dalla L. n. 24 del 22 febbraio 2010 per altri due anni.
L’iter è però tortuoso: Occorre che vi siano domande da parte del personale e disponibilità da parte delle amministrazioni a cedere temporaneamente tale personale e rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità.
INSOMMA PER FAR FUNZIONARE GLI UFFICI BISOGNERA’ ELABORARE STRATEGIE CHE RICHIEDONO IMPEGNO IN UNA CORSA AD OSTACOLI NELLA QUALE IL RISCHIO DI PERDITA MAGGIORE RICADE SUI LAVORATORI E I CITTADINI.
Ai lavoratori restano poi solo obblighi e nessun riconoscimento che sarebbe dovuto per il fatto solo di mantenere ancora i servizi aperti in tali condizioni, ma tutto questo sembra non interessare ai Ministri dell’economia della giustizia e della funzione pubblica.
AI LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA RESTA LA BEFFA DI UN ACCORDO INTEGRATIVO SEPARATO CHE, OLTRE A FAR PERDERE DIRITTI DI RIQUALIFICAZIONE ECONOMICA E PROFESSIONALE, SEPARA LE FUNZIONI E PENALIZZA I SERVIZI.