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"Perchè domani è un altro mondo"

17 Luglio 2012
Anche una delegazione da Parma alla Festa dei Giovani CGIL

Si è conclusa pochi giorni fa, nella splendida cornice dell'area archeologica di Paestum, la Festa dei Giovani della CGIL, che per il terzo anno consecutivo ha riunito oltre 200 giovani delegati e funzionari (un folto gruppo anche da Parma) per discutere di molti temi “caldi” e anche per dare seguito alle molte campagne e proposte di denuncia collettiva organizzate sul territorio nazionale.

 

“Il cambiamento - raccontano Silvia Saputo e Salvatore Barbera, del Gruppo Giovani Cgil Parma - va rappresentato e orientato, e gli attori di questo processo cercano tra le miserie della crisi del nostro presente i modi per costruire nuovi schemi, linguaggi e modalità partendo dalle radici e quindi dalle Camere di Lavoro territoriali, agendo sulle priorità largamente condivise e definite tra soggetti sociali, associazionismo e movimenti. L’obiettivo è dare voce a quei segmenti della società il cui lavoro è sempre più frammentato e che non trovano luoghi di identificazione e di rappresentanza”.

 

“Rappresentare la precarietà – proseguono i due giovani sindacalisti - è la sfida che il sindacato di oggi affronta; una precarietà che sconfina dai contratti di lavoro e invade le vite di una generazione umiliata, ridisegnando le relazioni affettive, gli stili di vita e addirittura le aspirazioni. Una generazione di “marginalizzati”: 36% di disoccupazione giovanile, 4 milioni di precari,ì e oltre 2 milioni di NEET (Not in Education, Employment or Training, ndr) che rischia di trascinare con sé tutto il Paese. Uno spreco di risorse, che invita alla fuga i talenti e la creatività di una generazione che non trova nel proprio Paese la possibilità di esprimersi”.

 

Ma i giovani della Cgil, anche da Parma, a questo invito rispondono con la volontà di creare un'alternativa possibile alla crisi economica, politica e sociale perché DOMANI È UN ALTRO MONDO, fatto di nuove politiche giovanili, welfare e lavoro in cui i diritti fondamentali non siano più sostituibili, né mercificabili, né barattabili.

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