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Passi carrai e malafede

12 Novembre 2012
Ennesima vessazione amministrativa segnalata da Federconsumatori Parma

La Federconsumatori di Parma segnala l'ennesima vessazione che i cittadini di Parma si trovano a subire.

Parma Gestione Entrate sta inviando, su incarico del Comune di Parma, “l'avviso bonario” di tardivo pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico, inclusi i passi carrai, indirizzato a coloro che risultano inadempienti.

Proprio di un caso emblematico, riguardante il passo carraio, l’associazione consumatori desidera parlare: questo riguarda un residente in un quartiere rientrante nel centro storico dall'anno 2010, perciò obbligato al pagamento del canone dallo stesso anno.

Per l'anno 2010, l'importo richiesto e pagato fu di € 60,00 (iva compresa), con comunicazione pervenuta indicante la scadenza alla data del 30/09/2010. Per l'anno 2011, stesso importo pagato con comunicazione pervenuta indicante la scadenza entro il mese di aprile 2011.

Per l'anno 2012, il contribuente non riceve l'atteso avviso di scadenza, bensì il sopra citato “avviso bonario” di tardivo pagamento per un importo di € 124,76, da pagarsi entro il 15/11/2012. Alla somma di € 79,00, che è il valore del canone 2012 (con aumento di circa il 32%) si aggiungono interessi di mora e una sanzione pari al 70% del canone (€45,08).

Tutto ciò preteso dal Comune di Parma, nonostante il contribuente abbia con vigore lamentato di non aver ricevuto, per l'anno, nessun avviso di scadenza.

Purtroppo, visto che vige la regola che il cittadino debba sempre essere considerato in malafede, non trova ascolto la giustificazione del mancato ricevimento dell'avviso postale. Come se il mancato recapito della corrispondenza sia cosa rara.

Scandaloso che si attribuisca d'ufficio la colpa di essere un cittadino evasore, perciò meritevole di essere bastonato, dunque, eccoti la sanzione del 70%.

Seguendo la vecchia citazione che a “pensar male si fa peccato, però spesso ci si prende”, considerando che il “vigente regolamento comunale” stabilisce la gradualità delle sanzioni da comminare in relazione alla durata del ritardo, chissà perché “l'avviso bonario” viene inviato al contribuente quando è superato il ritardo più consistente e scattata la sanzione massima, appunto del 70%. Perché, piuttosto, il contribuente non viene avvisato nei 30 giorni successivi la scadenza, quando la sanzione prevista è del 6%?

Secondo la Federconsumatori di Parma gli Amministratori del Comune dovrebbero vergognarsi perché, a parte indossare vestiti nuovi, non sanno o hanno in animo di risolvere le ovvietà.

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