Dichiarazioni del Segretario Generale della Flai Cgil Stefania Crogi
Ricordatevi che quando
parliamo di Parmalat parliamo di 2200 lavoratori, delle loro famiglie,
dei sacrifici e del lavoro che negli ultimi sette anni hanno permesso
che l’azienda riuscisse a sopravvivere al crac Tanzi, a fare reddito e
a rimanere nucleo importante dello sviluppo di questo paese.
Il lavoro effettuato in questi anni è servito a dimostrare che il crac era stato determinato da una gestione “delinquenziale” delle risorse e che, invece, il corpo produttivo dell’azienda era un corpo sano, costituito da quella forza lavoro, che in questi anni, insieme con le organizzazioni sindacali, si è resa disponibile a turni, orari, flessibilità, senso di responsabilità negoziale perché eticamente consapevole e responsabile di quanto fosse importante vincere la battaglia della sopravvivenza. E’ per questo che diventa inaccettabile assistere ad un valzer di quattro liste, con altrettanti candidati, che si contenderanno i posti in consiglio alla prossima assemblea del prossimo 14 aprile. Sorprendente è la posizione del ministero dello Sviluppo economico che all’ultimo minuto ha disdetto l’incontro programmato con le segreterie nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil con la Parmalat nel quale si doveva arrivare ad un chiarimento sulle prospettive industriali del gruppo mentre la Presidenza del Consiglio ha totalmente ignorato la nostra richiesta di incontro. L’italianità del gruppo, sbandierata come valore dal mistero, non trova poi da parte del governo concreti atti volti alla sua tutela e salvaguardia. La Flai Cgil da sempre rivendica l’importanza dell’italianità della Parmalat ed è per questo che abbiamo rivendicato con forza che le risorse accantonate, il cosiddetto “tesoretto”, dovevano e devono servire a implementare con investimenti ed acquisizioni, lo sviluppo delle politiche industriali e produttive della Parmalat. E’ per questo che la Flai Cgil, insieme con i lavoratori della Parmalat contrasterà in ogni modo qualsiasi “cordata” che si ponga obiettivi diversi, quali lo spezzettamento, la vendita di asset, processi di ristrutturazioni che direttamente o indirettamente possano colpire i lavoratori. I lavoratori della Parmalat non sono più disposti a sacrifici, pretendono certezze, lavoro e prospettive di sviluppo certe. E La Flai Cgil è con loro.
Roma, 18.3.2011 |