L’azienda non paga gli stipendi e non dà risposte sul futuro, braccia incrociate da lunedì 24 novembre
Quando finalmente riusciamo a parlare con alcuni rappresentanti dell’azienda, ma non con il Presidente che evidentemente pensa che il confronto con i rappresentanti dei lavoratori sia un optional, ci viene chiesto di pazientare un paio di settimane per le retribuzioni. Con i lavoratori riuniti in assemblea, i quali ancora una volta hanno dato prova di maturità accettando lo slittamento dello stipendio, decidiamo che al termine dei 15 giorni, in mancanza delle retribuzioni, sarà sciopero.
Denunciamo, oltre al mancato pagamento degli stipendi, l’assoluta latitanza di un riferimento aziendale, nessuno in grado di dare una spiegazione e/o una risposta ai lavoratori, il nulla, l’assoluto silenzio più ingiustificato in un momento di grossa difficoltà.
Paradossalmente, in corrispondenza di una ripresa degli ordinativi si rischia, con evidente scelleratezza, di portare l’azienda al fallimento. I lavoratori della Pali Italia, ancora una volta, faranno di tutto per evitare che si consumi un nuovo scempio sulla loro pelle. Da Lunedì 24 novembre scenderanno in sciopero ad oltranza, presidieranno l’azienda, ma fanno anche sapere che sono pronti a riprendere il confronto con l’azienda. Purtroppo, ad oggi, l’azienda risulta ancora latitante e non in grado di rassicurare un futuro dignitoso alle persone che con il loro lavoro hanno contribuito a farla crescere e che hanno volontà e competenze per farla tornare un azienda leader nel settore.
FIOM-CGIL
e RSU Pali Italia