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Oltre un migliaio da Parma a Roma per dire “Il futuro è scritto non per noi ma da noi”

28 Novembre 2010
Grande partecipazione della Cgil territoriale alla manifestazione del 27 novembre

22 corriere, oltre 1000 persone, per non parlare di tutti i mezzi autorganizzati: questi i numeri della partecipazione organizzata dalla Cgil di Parma alla grande e pacifica manifestazione che si è svolta ieri a Roma all’insegna del messaggio “Il futuro è dei giovani e del lavoro”.

 

E proprio la “grande, massiccia e colorata presenza di giovani e studenti ha rappresentato il fatto più significativo della giornata di protesta – evidenzia Patrizia Maestri, segretaria generale della Cgil di Parma -, un segno indiscutibile di una domanda sempre più consapevole ed estesa, che riguarda tanto il diritto all’istruzione e alla conoscenza, con la richiesta di ritirare e ridiscutere il DDL Gelmini, quanto la necessità di ricostruire una prospettiva di futuro per le giovani generazioni, oggi paralizzate da una precarietà e da una difficoltà a trovare occupazione tra le più pesanti della modernità”.

 

“Non a caso – racconta la Maestri - lo striscione della Cgil di Parma recitava “il futuro non è nostro ma è fatto da noi”. Sono molto soddisfatta della risposta che come Cgil territoriale abbiamo saputo mettere in campo, con tutte le categorie e tantissimi ragazzi e studenti dell’Unione degli Universitari. Una piazza davvero bella e festosa, fortemente sindacale, ancora più nutrita di quella del 16 ottobre, seppur in continuità con quella manifestazione”.

 

“Ma grande è stata anche l’emozione e la gioia di vedere, su quel grande palco, una donna che parlava alla piazza, e al Paese intero, di giovani, lavoro, di quello che c’è da fare, con grande fermezza e autorevolezza e insieme con un senso di speranza nel cambiamento. Che forse è proprio la forza dell’essere, finalmente, una donna alla guida di un grande movimento, della più grande organizzazione di massa del nostro Paese”.

 

Dunque, ora anche la Cgil di Parma attende una risposta dal Governo, un Governo che finora, come ha sottolineato Susanna Camusso nel suo discorso alla piazza, non ha ancora fatto nulla per dare una risposta ai problemi del lavoro e della tenuta sociale sollevati dalla crisi: diversamente non resterà che proseguire nella mobilitazione con tutte le iniziative di lotta che si renderanno necessarie, fino allo sciopero generale.

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