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Nuovo ISEE, in vigore dal 1° gennaio 2015

19 Novembre 2014
Le principali novità introdotte con la riforma del calcolo

Il 17 novembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la modulistica con le relative istruzioni della nuova ISE rendendo così pienamente operativa la riforma di questo «indicatore della capacità economica equivalente» a partire dal primo gennaio 2015.

Passati i 15 giorni canonici affinché la norma concluda l'iter previsto per l'entrata in vigore scatteranno i 30 giorni di tempo a disposizione degli enti erogatori (Comuni, Province, Università ecc.) per adeguare alle nuove norme le soglie (ISEE) di accesso alle prestazioni agevolate previsti dai loro regolamenti.

Le principali novità del nuovo modello di dichiarazione (DSU=dichiarazione sostitutiva unica) riguardano la possibilità di presentare una dichiarazione semplificata che interesserà la gran parte delle situazioni ordinarie e che consentirà il rilascio dell'ISEE ORDINARIA a cui si sommano altre 5 tipologie di modulistica specifiche per la richiesta di particolari prestazioni o condizioni del beneficiario:

-ISEE SOCIOSANITARIO (per le prestazioni relative ai disabili).

La nuova ISEE permette di considerare anche le inabilità che prima erano escluse e differenzia il calcoloin base alla gravità certificata.

-ISEE SOCIOSANITARIO RESIDENZE (per la richiesta di accesso in struttura di disabili);

-ISEE PER MINORENNI CON GENITORI NON CONIUGATI E NON CONVIVENTI (con la quale viene regolamentato in modo univoco per  tutta la nazione la posizione delle coppie di fatto con diversa residenza);

-ISEE UNIVERSITÀ; 

-ISEE CORRENTE con la quale sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro (più in generale quando il reddito diminuisce di almeno il 25%) senza aspettare che il peggioramento delle condizioni venga prima registrato dalle dichiarazioni fiscali.

Questa possibilità è di notevole rilievo visti i tempi: è infatti possibile chiedere l’Isee corrente in caso di perdita del lavoro, ma anche di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa di almeno uno dei componenti del nucleo familiare nei 18 mesi precedenti la richiesta della prestazione (si ricorda che l’Isee serve ad accedere a prestazioni di welfare).

Alcune informazioni come il reddito complessivo o altre già presenti negli archivi dell'Inps o dell'Agenzia delle Entrate saranno direttamente indicate. Non sarà più necessario autocertificarle se non in alcuni specifici casi.

È prevista una data di scadenza univoca: il 15 gennaio dell'anno successivo la pratica ISEE scade e va dunque rinnovata indipendentemente dalla data di compilazione.

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