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NO PILLON: anche la CGIL di Parma con il suo Coordinamento Donne aderisce alla mobilitazione

7 Novembre 2018
10 novembre, presidio in piazzale Barezzi alle ore 11 con 5 no contro il disegno di legge

Anche la CGIL di Parma con il suo Coordinamento Donne è fra i sostenitori della mobilitazione che interesserà, sabato 10 novembre, la nostra città e tante altre a livello nazionale contro il Ddl Pillon.

La protesta è promossa dalla Rete Dire-Donne in rete contro la violenza e da numerose associazioni femminili con il sostegno, fra gli altri, anche della CGIL nazionale. A Parma la CGIL, in contemporanea con l'inizitiva del Centro Antiviolenza sotto i portici di via Mazzini, promuove, dalle ore 11 alle ore 12, un presidio in piazzale Barezzi (di fronte al Teatro Regio) per ribadire 5 NO al Ddl Pillon. 

No alla mediazione obbligatoria, che in caso di separazione dei coniugi, impone la figura del mediatore familiare con inevitabili costi aggiuntivi e ignorando palesi situazioni di violenza tra i coniugi in cui la mediazione è impossibile. 
No all’imposizione di tempi paritari per l’affido dei figli e alla doppia domiciliazione dei minori, perché si pregiudica la stabilità della vita dei figli “sballottati” tra luoghi e condizioni di vita diversi, senza neanche sentire il loro parere. 
No al mantenimento diretto che prevede che ogni genitore si faccia carico delle spese solo per il periodo in cui il figlio minore rimane sotto la sua tutela. Ciò finirebbe per penalizzare le mogli perché si trovano più spesso in una condizione di oggettiva debolezza economica derivata dalla rinuncia alla carriera per il lavoro di cura. 
No al piano genitoriale concordato delle spese che prevede appunto la soppressione dell’assegno di mantenimento. 
No all’introduzione del concetto di “alienazione parentale”, con il contrasto al rifiuto verso uno dei genitori da parte dei minori. In altre parole, con questo disegno di legge, il minore non può rifiutarsi di stare con uno dei due genitori anche quando ci sono dei seri motivi per rifiutare la convivenza. Se si rifiuta, addirittura il minore potrebbe essere affidato ai servizi sociali. 

L'invito a partecipare è aperto a tutti coloro che ritengono che il disegno di legge Pillon getti un velo pesante sulle nostre conquiste di donne e di uomini, con conseguenze molto negative sui figli, che diventano oggetto di un contendere di difficile gestione.
 
LA STAMPA È INVITATA.

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La locandina dell'evento
Le ragioni della mobilitazione - Volantino


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