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Nestlé: Fai, Flai e Uila chiedono incontro con i vertici

12 Giugno 2013
Preoccupati per mancanza di politiche di consolidamento e sviluppo di nuove produzioni

“Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno chiesto un incontro straordinario al Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlè per sapere quali sono gli impegni e gli investimenti del Gruppo nel nostro Paese”. Lo annunciano in una nota congiunta Giorgio Galbusera, Coordinatore Nazionale Fai; Mauro Macchiesi, Segretario Nazionale Flai; e Pietro Pellegrini, Segretario Nazionale Uila.

“Pur consapevoli della crisi che sta attraversando l’Italia ed in particolare la crisi dei consumi, riteniamo che, ormai da diversi anni, la Nestlè in Italia si limita ad investimenti di mantenimento e non certamente di consolidamento delle quote di mercato; soprattutto non vi sono iniziative di sviluppo di nuove produzioni”.

“Negli ultimi sette anni – sottolineano Galbusera, Macchiesi e Pellegrini – ben sette marchi sono stati dismessi e gli organici si sono dimezzati passando da 8.500 addetti del 2006 a 4.100 di oggi. Nonostante, in termini di fatturato, nel mercato italiano Nestlè si collochi al IV° posto per fatturato nella classifica dei vari Paesi in cui si vendono i prodotti a marchio Nestlè, e comunque il Gruppo per i prodotti agroalimentari si colloca al II° posto nel mercato del nostro Paese, sempre per fatturato. L’ultima decisione del Gruppo di realizzare un nuovo impianto in Germania per la produzione di Nespresso rappresenta una penalizzazione per il sistema produttivo del Gruppo nel nostro Paese, su un prodotto, come il caffè, che si sposa fortemente con la cultura del consumo del prodotto in tutto il mondo”.

“La nostra iniziativa – concludono – è volta a scongiurare la tendenza a far diventare il nostro Paese terreno di commercializzazione e non di produzione, ciò costituirebbe un danno per l’occupazione ma crediamo anche per l’azienda, perché pur in un contesto di crisi, l’italianità dei prodotti agroalimentari costituisce un valore aggiunto importante in tutto il Mondo. Come sindacato siamo disponibili a confrontarci in tutte le sedi istituzionali competenti per rafforzare le politiche di filiera”.

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