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MARCINELLE 56 anni dopo

7 Agosto 2012
Mercoledì 8 agosto ricorre la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita dal Governo in memoria della tragedia di Marcinelle

Mercoledì 8 agosto ricorre la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita dal Governo in memoria della tragedia di Marcinelle, in osservanza dei valori affermati dall’art. 1 della Costituzion...
e.
Anche la Cgil di Parma, facendo proprio anche l’invito del Prefetto Viana, desidera cogliere l’occasione per ricordare, in quella giornata, tutti i caduti sul lavoro in Italia e all’estero.
La celebrazione dell’anniversario della tragedia della miniera di Marcinelle, dove, l'8 agosto del 1956, persero la vita 262 minatori, in grande maggioranza italiani, è un’occasione significativa per rendere omaggio all’emigrazione italiana, alle sue tante vittime e a quanti, nella ricerca di una vita migliore, hanno sofferto sfruttamento, discriminazioni e razzismo.
Sono passati tanti anni da quando migliaia di lavoratori italiani emigravano per cercare quella dignità che solo il lavoro e un reddito decoroso possono dare per se e per la propria famiglia, e il nostro Paese sta vivendo il fenomeno inverso, ovvero quello di migliaia di uomini e donne che fuggono dal loro Paese per venire nel nostro alla ricerca di un riscatto, pari a quello che noi agognavamo mezzo secolo fa.
Seppur la crisi mondiale stia colpendo ferocemente anche il nostro Paese abbassando le aspettative di tanti lavoratori , continuiamo a vedere , a volte impotenti, a quella tragedia che è lo sradicamento di tante persone dalla loro terra, per fame, guerre e sfruttamenti, e che approdano in un mondo che purtroppo troppo presto mostra il proprio disincanto.
Quegli sfruttamenti e schiavismi che abbiamo conosciuto sulla nostra pelle e che proprio per questo non dovrebbero avere alcuna cittadinanza nel nostro paese , purtroppo stentano ad essere sradicati. Non è solo volontà politica ma è anche e soprattutto civiltà.
Il lavoro continua a pagare un prezzo altissimo in fatto di dignità e rispetto. Oggi appaiono più importanti le compatibilità degli equilibri finanziari che quelli della convivenza civile e decorosa di uomini e donne. Lo spread sociale e del lavoro dovrebbe essere il vero misuratore del benessere di un Paese.
Quest'anno il mondo del lavoro ha finalmente onorato la figura di un grande lavoratore quale è stato Placido Rizzotto, sindacalista della Camera del Lavoro di Corleone, che con il sacrificio della propria persona ha incarnato quanto di più profondo è alla base del lavoro: la persona con la sua dignità. I funerali di stato hanno rappresentato un forte richiamo al valore del lavoro e alla nostra Costituzione che ne esalta il ruolo centrale nella società. Crediamo che oggi sia indispensabile che tutte le Istituzioni e ogni singolo cittadino difendano questo spirito.
I lavoratori della nostra Emilia, fra l'altro hanno pagato ancora una volta un prezzo alto nella tragedia del terremoto. Lavoratori, uomini e donne di ogni colore e razza, per primi stanno difendendo con il lavoro, e senza riserva, non solo il futuro proprio ma dell'intera nostra terra. Un esempio.
Così come risulta inacettabile che il lavoro venga ancora oggi contrapposto alla salute del cittadinoe e che non si sia viceversa intrapresa una politica industriale seria, di cui il nostro Paese ne potrebbe avere giovamenti incredibili anche dal punto di vista dell'occupazione, finlmente ecocompatibile ed ecosostenibile. Che alla fine del lungo tunnel dell'Ilva di Taranto l'alternativa inevitabile sia la chiusura o l'avvelenamento di lavoratori e cittadini diventa l'ennesimo sfregio a questo Paese.
Per tutti questi motivi e allo stesso modo la Cgil sta contrastando le decisioni del Governo che appaiono dettate da una politica europea miope e iniqua. Decisioni che mostrano l'assenza di una politica che difenda veramente il lavoro, con tagli indiscriminati ai servizi pubblici che si abbatteranno soprattutto su lavoratrici, lavoratori e pensionati che già tanto hanno pagato per una crisi non provocata da loro.
Decisioni che rischiano di mettere in atto la sostanziale liquidazione del nostro welfare e di conseguenza il mantenimento di quel legame di solidarietà tra uomini e donne che tanto ha contribuito allo sviluppo economico dell’Italia e che può ancora contribuire alla crisi del nostro Paese. Per queste ragioni e per mille altre ancora la CGIL di Parma ricorderà il sacrificio di Marsinelle come doveroso rispetto non solo di quei lavoratori ma di tutte le persone che nel lavoro continuano a credere come liberazione personale e affermazione della propria dignità.

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