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Lunedì 17 dicembre, sciopero dei lavoratori dei settori gas-acqua ed elettrico contro la frammentazione del lavoro

13 Dicembre 2018
Il presidio territoriale per Parma e Reggio Emilia si terrà davanti alla Prefettura di Reggio Emilia in Via S. Pietro Martire dalle ore 10.00 alle 12.00

Anche le segreterie regionali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, FLAEI CISL e UILTEC aderiscono allo sciopero indetto a livello nazionale per i settori gas-acqua ed elettrico.

La monilitazione si pone contro gli effetti dell’applicazione dell’articolo 177 del cosiddetto “Codice degli Appalti”, che obbliga i titolari di concessioni, che abbiano ricevuto l’affidamento “senza gara”, ad affidare ad altre società terze una quota pari all’80% dei propri contratti relativi alle concessioni, mentre solo per il restante 20% potranno ricorrere alla gestione diretta attraverso proprie società controllate/collegate.

Se questa scellerata interpretazione della norma dovesse applicarsi, la gestione organizzativa di molte società dei settori del gas ed energia elettrica (quali ad esempio Enel, Hera, Iren ecc.) subirebbe una “frantumazione” che le trasformerebbe in un sol colpo in piccole e medie società appaltatrici che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari per modernizzare le infrastrutture energetiche. I concessionari sarebbero sostanzialmente espropriati delle proprie attività tecniche inerenti la concessione, divenendo delle mere “stazioni appaltanti” prive di ruoli operativi e gestionali, e si determinerebbe una polverizzazione a favore di terzi. Se la norma dovesse applicarsi molte società si trasformerebbero in un sol colpo in piccole e medie società appaltatrici che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari a modernizzare le infrastrutture energetiche e con un abbassamento generale dei livelli di sicurezza.

I sindacati di categoria manifestano il nostro assoluto dissenso a questa frammentazione gestionale che cancellerebbe i risparmi delle economie di scala; bloccherebbe 2,5 miliardi di investimenti sulle infrastrutture; destabilizzerebbe il posto di lavoro di circa 70.000 addetti nel settore; aumenterebbe le tariffe dei servizi e ridurrebbe la qualità dei servizi ai cittadini.

L'obiettivo delle organizzazioni sindacali resta invariato: alti diritti per chi lavora, basse tariffe per i cittadini.

La mobilitazione del settore vede anche altre ragioni, tra cui la riforma del servizio idrico integrato in discussione, che prende il nome della onorevole Federica Daga e l’esclusione della geotermia convenzionale dalle fonti di energia rinnovabili.

Sulla riforma "Daga" del servizio idrico integrato si prevede il ritorno alla costituzione di aziende speciali o enti di diritto pubblico modificando quanto previsto dalla Legge Galli del 1994 che organizzava il servizio idrico. Così facendo si rischia un blocco agli investimenti, circa 2,5 miliardi di euro, e la perdita del contributo PIL con una ricaduta che impatterà su circa 40.000 addetti nel settore e un forte aumento potenziale per la fiscalità generale. L’ipotesi del Governo di escludere la Geotermia convenzionale dalle fonti di energie rinnovabili meritevoli di incentivazione rappresenta inoltre una scelta ritenuta assurda e scellerata e che, se attuata, porterà pesantissime conseguenze anche in questo settore che vede una occupazione di oltre 2000 addetti diretti e indiretti. La fine degli incentivi, infatti, non renderà più economicamente sostenibili gli investimenti a causa dell'altissimo rischio di impresa.

Queste le ragioni dello sciopero. Il presidio territoriale per Parma e Reggio Emilia si terrà davanti alla Prefettura di Reggio Emilia in Via S. Pietro Martire, dalle ore 10.00 alle 12.00.

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