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"Lotto per il diciotto": è partita la campagna Fiom per il referendum

22 Ottobre 2012
Articolo 8 e articolo 18, mille piazze per il lavoro

Ha preso avvio anche a Parma, come in altre 1000 piazze d'Italia, la campagna referendaria per l’abolizione dell’art. 8 della finanziaria del Governo Berlusconi dell’8 agosto dello scorso anno (Legge 138 bis/2011) e per la difesa dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

La raccolta firme in difesa del mondo del lavoro rappresenta una straordinaria occasione non soltanto per difendere il principio che non si può accettare la compressione dei diritti, ma anche per identificare e rilanciare il mondo del lavoro come soggetto vitale della e per la democrazia. Ed in ultima analisi è questo anche il migliore antidoto a quel senso diffuso di scollamento e rifiuto verso la politica che troppo frettolosamente viene  spesso identificato nella generica formulazione dell’antipolitica.

La modifica dell’art.8 ci ha parlato di una stagione di declino, dove fu messo in atto da un berlusconismo alle sue fasi terminali il maldestro tentativo di ultima supplica verso i poteri forti per evitare la sua cacciata. Si è provato a barattare, perché di questo si è trattato, la possibilità di derogare la contrattazione nazionale in cambio di una maggiore clemenza nei tempi del redde rationem all’interno del capitalismo nostrano. Ma oltre a non essere servito ad evitare l’arrivo di Monti, il fatto gravissimo che tutto ciò ha invece prodotto è stato di aver portato il metodo Marchionne da eccezione a regola, e dunque la possibilità che uno strappo violento alla logica della contrattazione tra le parti sociali a livello aziendale abbia maggiore valore di un accordo nazionale. Un vero e proprio atto di prevaricazione della parte più forte su quella più debole: dobbiamo ristabilire il principio che i diritti devono essere certi per tutte e tutti ed inseriti in un’unica cornice non derogabile da nessuno.

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