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L'Inps va ristrutturata con urgenza, altrimenti non regge al peso delle prestazioni che è chiamata ad erogare

25 Settembre 2020
CGIL e INCA CGIL Parma, CGIL e INCA CGIL Inca Emilia Romagna: "Occorre introdurre correttivi urgenti per non penalizzare cittadini, lavoratori dell'ente e i Patronati che ci mettono la faccia"

Accelerando un percorso già avviato da tempo, l’emergenza Covid e i tanti interventi assistenziali che ha generato fanno emergere con chiarezza l’inadeguatezza dell’attuale Inps a reggere tutto quel peso. Diventando di fatto unico erogatore centralizzato di milioni di pratiche si evidenzia sempre di più che l’attuale struttura, anche informatica, è del tutto insufficiente.

Secondo CGIL Parma, INCA Parma, CGIL Emilia Romagna, INCA Emilia Romagna, se non verranno introdotti urgenti correttivi il risultato non potrà che essere una continua serie di disservizi e ritardi che peseranno sui cittadini beneficiari degli interventi emergenziali ma anche sui dipendenti dell’Inps, soverchiati dal carico di lavoro e con strumenti inadeguati, e sugli intermediari come i Patronati che di fatto mettono la faccia davanti a lavoratori e pensionati, non si sono mai fermati durante l’emergenza sanitaria e sempre più spesso si trovano tra l’incudine e il martello.

Solo per fare alcuni esempi: la circolare sull’ulteriore mensilità di “Reddito di Emergenza”, introdotta per legge dal 15 agosto e in scadenza al 15 ottobre, è uscita un mese dopo, causando un pesante ritardo e dimezzando il tempo a disposizione per presentare la domanda; il tanto atteso adeguamento degli importi delle prestazioni per invalidi civili, sordomuti, ciechi assoluti, sempre previsto nel “Decreto Agosto”, con norma retroattiva dal 20 luglio, ha visto l’emanazione della Circolare operativa solamente nella giornata di ieri; in merito ai “bonus covid” le pratiche sono gestite inizialmente a livello centrale e i tanti blocchi inseriti hanno generato numerose respinte di domande fatte da lavoratori aventi in realtà diritto alla prestazione. Queste respinte spesso non sono comunicate né ai diretti interessati, né ai Patronati e le pratiche di “riesame” sono particolarmente farraginose e allungano di molto i tempi di liquidazione, con grande dispendio di tempo per gli operatori del Patronato e dell’Inps. Solo nella nostra provincia sono coinvolti centinaia di lavoratori stagionali, in particolare nel settore della trasformazione del pomodoro da industria.

Auspichiamo pertanto che si prenda atto il prima possibile di questa situazione intervenendo con i provvedimenti necessari a rendere questo fondamentale ente della pubblica amministrazione davvero efficiente, trasparente e “amico” dei cittadini che gli si rivolgono sempre più spesso in momenti di grande bisogno.

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