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Legge regionale mafie: importante segnale politico

10 Maggio 2011
L'assemblea regionale approva la norma contro il crimine organizzato e mafioso, come anche la Cgil chiede da tempo

“L'approvazione, lo scorso 4 maggio, da parte della Regione Emilia-Romagna, della legge contro il crimine organizzato e mafioso – secondo Fabrizio Ghidini, segretario confederale della Cgil di Parma - rappresenta un importante segnale politico e un forte messaggio culturale e sociale. I reati, i processi, le denunce, le indagini che si sono verificati in regione, Parma compresa, non consentivano più di ignorare la continua espansione di interesse illeciti con effetti devastanti sul piano economico e civile”.

 

“La Regione Emilia-Romagna – prosegue Ghidini - ha raccolto con questo provvedimento le preoccupazioni e l'impegno che in questi anni ha visto in prima linea in tanti, a partire dalle organizzazioni sindacali. Si tratta di una legge che valorizza lo spirito che ha animato in tante province la sottoscrizione di protocolli e accordi tra istituzioni e forze  sociali, sindacali e imprenditoriali che avevano  lo scopo di costituire un argine all'avanzare dell'illegalità nel tessuto economico e nel mercato del lavoro, a partire dagli appalti”.

 

“Non c'è alcun dubbio che la legge regionale, accanto alla promozione della cultura della legalità, al monitoraggio e alla prevenzione e oltre ad azioni mirate sui beni confiscati e alla tutela delle vittime di mafia, faccia del rapporto istituzioni tra sindacati, associazionismo, forze imprenditoriali un punto di forza nel contrasto delle mafie”.

 

Proprio a Parma la Cgil ha nei mesi scorsi proposto l'istituzione di un Tavolo, da realizzare presso la Prefettura, che metta insieme istituzioni e forze sociali sul problema delle infiltrazioni criminali nell'economia locale. “Tale invito – spiega Fabrizio Ghidini - rilanciato pubblicamente all'inizio dell'anno, ha trovato un sostegno ampio da parte delle principali istituzioni locali e da un vasto spettro di associazioni. Crediamo che la proposta si intrecci in modo naturale con l'ispirazione della nuova normativa regionale per cui occorre ora passare dai propositi ai fatti. D'altronde le recenti notizie riportate dagli organi di informazione locale sulla sospensione di diverse imprese edili in odore di mafia, i gravi fatti che nei mesi passati hanno riguardato il settore dei prosciuttifici, solo per fare alcuni esempi, rendono indifferibile una risposta tempestiva, forte e corale da parte del nostro territorio”.

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