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“Legge anticorruzione: a 20 anni da tangentopoli un provvedimento di sola facciata”

22 Ottobre 2012
Nota stampa di Patrizia Maestri, segretaria generale Cgil Parma.

“Ancora una volta pagella negativa per il governo Monti, che dopo averci imposto in nome della stabilità di bilancio provvedimenti pesantissimi e iniqui – dalla riforma delle pensioni a quella del mercato del lavoro, dal fiscal compact alla legge di stabilità – dà ora il via libera, dopo mesi e mesi di equilibrismi e aggiustamenti al ribasso – ad una legge anticorruzione che pare eufemistico definire all’acqua di rose.

Ancora una volta, in stridente contrasto con le varie e pressanti esortazioni nazionali e internazionali a mettere finalmente un freno alla corruzione dilagante e all’illegalità, vera zavorra della nostra asfissiata economia, la montagna partorisce un topolino con una legge che risulta molto al di sotto delle aspettative minime.

Rimangono senza risposte i nodi che più interessano il mondo del lavoro, a partire dal falso in bilancio, che rappresenta, come è risaputo, lo strumento principale attraverso cui si praticano corruzione, tangenti e infiltrazioni. Un vuoto che si aggiunge alla mancanza di vincoli di incandidabilità e ineleggibilità per chi ha commesso reati penali, tanto più oltraggioso se si considera che restano irrisolti praticamente tutti i più pesanti problemi di legalità, con particolare riferimento al contrasto da tutti auspicato alla lievitazione incontrollata dei costi della politica e del sistema delle amministrazioni pubbliche nel suo complesso. Un sistema che ha dimostrato quanto sia profonda e radicata la collusione con l’illegalità e quanto sia labile il senso etico di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica.

Di fronte a questo ennesimo beffa, non resta che auspicare – sommessamente – che la politica batta finalmente un colpo”.

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