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Le inaccettabili penalizzazioni della riforma pensionistica Monti-Fornero

18 Ottobre 2013
CGIL e INCA di Parma chiedono di rivederla

 

Negli ultimi tempi si stanno rincorrendo notizie allarmanti circa le penalizzazioni sul diritto alla pensione. In particolare la preoccupazione riguarda i lavoratori che si sono assentati per donazione sangue (i giorni persi per donare il sangue non saranno più calcolati ai fini della pensione) e legge 104 (assistenza ai disabili). Ma come vedremo ci sono altre fattispecie di periodi non lavorati che risultano penalizzati dalla riforma Fornero-Monti.

La materia è complessa e per questo necessita di maggiore chiarezza, così da evitare di far girare informazioni inesatte.

Innanzi tutto, va tenuto presente che chi accede alla pensione con 62 anni compiuti (e con i requisiti, per il 2013, di 42 anni e 5 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 5 mesi per le donne) non ha nessun tipo di penalizzazione, per cui sia i periodi di donazione sangue che quelli di legge 104 non comportano riduzioni.

A chi invece accede alla pensione anticipata prima del compimento dei 62 anni di età, si applica sulla quota di pensione calcolata con le regole del sistema retributivo una penalizzazione pari all’1% per gli anni che mancano dai 60 ai 62 e pari al 2% per gli anni mancanti ai 60. Tuttavia la riduzione percentuale del trattamento pensionistico non si applicherà a chi maturerà il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, a condizione, però, che il requisito contributivo maturato derivi da prestazioni di effettivo lavoro, includendo i soli contributi figurativi derivanti da: congedo di maternità obbligatoria, cassa integrazione ordinaria, servizio militare, malattia e infortuni.

Tutto questo comporta che coloro che hanno usufruito di periodi di maternità facoltativa, disoccupazione, mobilità, cassa integrazione straordinaria o in deroga, per non subire penalizzazioni dovranno allungare il periodo lavorativo per recuperare quello non effettivamente lavorato. In ogni caso, dal 2018  tutti coloro che accedono alla pensione anticipata e non hanno 62 anni di età anagrafica  avranno una penalizzazione sulla quota retributiva.

Si precisa, per maggiore completezza, che i lavoratori che hanno maturato i contributi unicamente nel sistema contributivo (coloro che sono occupati dal gennaio ’96) non avranno penalizzazioni per i periodi di non effettivo lavoro.

Un approfondimento a parte meritano l’assenza per donazione sangue e l’assenza per Legge 104: in questo periodo transitorio (fino al 2017) vi è infatti una disparità di trattamento tra lavoratori assicurati a settimana (settore privato), per i quali l’assenza non avrà nessuna penalizzazione, e lavoratori assicurati a giorni (dipendenti pubblici, iscritti ai fondi speciali e agricoli), i quali risulteranno invece penalizzati.

La CGIL di Parma e il Patronato INCA CGIL provinciale considerano profondamente ingiusti e iniqui questi aspetti della riforma Fornero. Appare vergognoso che si penalizzino le persone più deboli (donne in maternità, chi assiste i disabili, chi è in difficoltà lavorativa…). Per questo il sindacato chiede al Governo di aprire finalmente un tavolo sulla partita previdenziale, rivedendo una riforma delle pensioni che ogni giorno rivela inquietanti ingiustizie che chiedono di essere sanate quanto prima.

 

I dipendenti del settore industriale, avendo la contribuzione a settimana, non avranno nessuna penalizzazione per quanto riguarda i permessi 104 e le giornate di donazione sangue, perché l'Azienda verserà comunque la settimana di contribuzione. Rimane invece la penalizzazione sull'assegno pensionistico per chi accede alla pensione prima dei 62 anni (esclusi tutti quelli che entro il 31/12/2017 abbiano il requisito contributivo dato da effettivo lavoro).

 

Per ulteriori informazione,  scrivi a info.flaibarilla@gmail.com o contatta la nostra RSU. 

 

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