CGIL, CISL e UIL di zona evidenziano gli effetti del mancato confronto
La presentazione “a conti fatti” del bilancio 2015, tenutasi durante l’incontro del 28 maggio scorso tra l’Amministrazione comunale di Langhirano e i sindacati confederali, non poteva ovviamente rimuovere il vulnus del mancato confronto preventivo che CGIL, CISL e UIL di zona avevano chiesto e non ottenuto, denunciandolo con nota stampa il 22 aprile scorso.
Vogliamo cogliere, comunque, la volontà da parte del Comune di recuperare un dialogo più corretto e rispettoso del ruolo ricoperto dal sindacato di rappresentanza di una parte considerevole di lavoratori e pensionati di Langhirano. Un rinnovata considerazione, in nome di una vera partecipazione democratica, di una componente della società civile che, pagando le tasse, ha sempre contribuito alla crescita e allo sviluppo del territorio.
Per rimarcare la posizione sindacale ci sembra quindi utile riportare le nostre considerazioni, manifestate nell’illustrazione dei numeri di bilancio.
La manovra si muove certamente tra mille difficoltà generate da ulteriori tagli ai finanziamenti statali nel 2015 e dal patto di stabilità. Inoltre deve fare i conti con una situazione di difficoltà finanziaria interna, che richiede gli opportuni approfondimenti che le scriventi rimandano al Consiglio Comunale per una più attenta e responsabile verifica.
A fronte di questa situazione l’Amministrazione ha operato chirurgicamente sul capitolo delle entrate allineandosi agli altri Comuni e aumentando l’addizionale Irpef al massimo consentito (0,8%), superando in questo modo il sistema precedente a fasce progressivo più equo. L'esenzione a 10.000 € non mitiga certo il passo indietro e i maggior oneri richiesti alle fasce più deboli di cittadini: la nostra richiesta era di mettere l’asticella almeno a 12.000 €.
L'aumento della TASI così come per l'IMU si fa particolarmente sentire sulla casa principale (dall'1 per mille al 2,5 per mille) e sulle abitazioni a canone concordato/agevolato e ad uso gratuito ai figli. Per ridurre anche in questo caso la pressione sulle categorie più in difficoltà, la nostra proposta sarebbe stata quella di introdurre detrazioni in base all’ISEE (come Parma, Fontanellato ecc.), che misura il reale “stato di bisogno” delle famiglie.
Gli aumenti delle tariffe toccano diversi servizi per anziani, minori e disabili. Anche in questo caso il confronto poteva servire a trovare soluzioni migliori. L’esempio emblematico e negativo del mancato confronto si vede nell'aumento della retta per il nido di infanzia, che subisce un aumento del 100%, proprio nella fascia ISEE più bassa (fino a 6.500 €) con un costo che passa da 50€ a 100€ al mese; l’intervento risulta particolarmente pesante perche agisce sulle famiglie monoreddito più numerose e povere e costringerà a tenere il bimbo a casa disincentivando le madri nella ricerca di un lavoro. Avremmo preferito aumentare la retta per chi ha ISEE superiori a 30.000 €, famiglie che hanno sicuramente ancora margini di risparmio. Senza confronto si percorrono strade che vanno in direzione opposta ai criteri di giustizia e solidarietà sociale.
Risulta così complessivamente una manovra di Bilancio fortemente tesa a recuperare i costi intervenendo su quel segmento di cittadini che forse più degli altri ha risentito e risentirà ancora di più della lunga e negativa congiuntura economica.
L'auspicio espresso da CGIL, CISL e UIL è stato quello di poter vedere già dalla prossima manovra di Bilancio una diversa sensibilità e attenzione dell'Amministrazione, ricominciando a confrontarsi già a partire dall’assestamento di bilancio 2015.
CGIL - CISL - UIL LANGHIRANO