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La ripresa partirà dalla Conoscenza

23 Aprile 2020
La lettera di Salvatore Barbera, segretario generale FLC CGIL di Parma, alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola, Università e ricerca

"Per la prima volta dal dopoguerra, il 25 Aprile non vedrà le piazze delle nostre città riempirsi per festeggiare la Liberazione ed onorare i suoi Partigiani.

Anche a Parma, città medaglia d’oro alla Resistenza, l’emergenza sanitaria ci confinerà a casa per la tutela di tutti. Lo stesso accadrà per la ricorrenza del 1° Maggio, Festa dei Lavoratori. Sono due ricorrenze che segnano l’identità della nostra Repubblica, liberata dal nazifascismo e fondata sul Lavoro.

Ai nostri giorni, dinanzi ai molteplici pericoli che ora il virus Covid 19 pone tanto per la nostra salute che per la tenuta della nostra società, siamo tutti chiamati ad una nuova forma di “resistenza”. Una resistenza che oggi deve esercitarsi con la stessa responsabilità, il senso del dovere e l’appassionata intelligenza che mosse le donne e gli uomini attori delle conquiste del 25 Aprile e del 1° Maggio.

Nelle sfide differenti imposte dalle diversità dei tempi e dei contesti, siamo chiamati ad attingere ogni volta a quella sorgente insopprimibile che vive nell’animo d’ognuno: il senso di responsabilità verso il nostro prossimo, radice di ogni affetto e convivenza civile. Questa forza non ha il compito di farci oggi sopravvivere ai rigori invernali del gelo di montagna, né alla violenza della lotta armata, ma custodisce per noi una garanzia di futuro: dinanzi ad un Paese colpito nel fisico e nello spirito, dalle fabbriche sin dentro l’intimità delle nostre case, ci vorranno donne e uomini pronti ad aiutare gli altri a risollevarsi. Serviranno menti lucide, che dall’emergenza sappiano trarre un nuovo modello di sviluppo, che riconoscano quanto accaduto non come evento ineluttabile del fato, piuttosto quale prodotto di una disorganizzazione profonda della nostra società. Disorganizzazione causata da una scala di valori che ha preferito sacrificare l’essere umano, l’ambiente ed il futuro del nostro mondo all’ideologia del possesso. Del dominio dei pochi sui molti.

Occorrerà una grande “resistenza” contro chi vorrà già da domani tornare a come eravamo ieri, senza sentire la necessità di regolare lo sviluppo con la tutela dell’Ambiente, il profitto con il Bene comune, l’economia con i Diritti sociali.

Al centro di questo nuovo modello dovrà dunque essere posto il Lavoro. Solo il Lavoro potrà dare un volto umano ad ogni paradigma, perché è dietro il Lavoro che vi sono donne e uomini reali, cittadine e cittadini fatti di carne ed ossa, lavoratrici e lavoratori le cui mani hanno prodotto ciò che teniamo nelle nostre stesse mani adesso: se ti fermi un attimo e guardi ciò che hai, ti basterà poco per ricordare che vengono da un volto umano e non solo da un algoritmo. Lo hanno provato i nostri malati, curati se non spesso salvati dagli straordinari operatori della Sanità Pubblica; lo vediamo quando usciamo a fare la spesa, con i prodotti che lavoratrici e lavoratori dei servizi essenziali (autisti, commessi, operai) ci garantiscono per la nostra sopravvivenza quotidiana, mettendo a repentaglio la loro per sempre.

Lo vedono oggi le famiglie con i propri bambini e ragazzi seguiti dalle lavoratrici e dai lavoratori della Conoscenza: dalle Scuole alle Università, dai Conservatori ai Centri di Formazione Professionale. Attraverso la Conoscenza, i nostri ragazzi avranno uno strumento strategico per affrontare le sfide di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, fondato sul “volto umano” del Lavoro. Ma non è solo questo. Il Sistema di Istruzione è infrastruttura di cittadinanza e democrazia: queste strade devono essere quindi ampie per far avanzare tutti, ed essere lunghe per portare lontano ognuno, verso l’Autonomia di cittadini consapevoli, critici e democratici.

Occorre perciò già da adesso pensare ad ampliare gli organici del personale docente ed Ata per la ripresa a Settembre, stabilizzare in ruolo il personale precario che da anni tiene in piedi il sistema di istruzione, prevedere investimenti economici per efficientare ecologicamente gli edifici e digitalizzare in modo democratico, rinnovare il Contratto collettivo nazionale per riconoscere ai nostri professionisti della Comunità Educante i migliori standard dei colleghi europei.

I Lavoratori della Conoscenza non si stanno risparmiando, travolti ormai dalle inevitabili criticità che la Didattica a distanza pone nel suo primo esperimento di massa imposto dalla Storia: nessuno si tirerà indietro perché nessuno rimanga indietro, come insegnava Don Milani. Ma ricordiamoci che la Ripresa, quella vera e duratura, potrà partire solo dalla Conoscenza. Un caro saluto, sperando di potervi rivedere tutti presto".

Salvatore Barbera, Segretario Generale FLC CGIL Parma

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