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La Cgil di Parma verso lo sciopero generale

5 Marzo 2011
Il Documento Politico conclusivo del CD del 4 marzo esprime pieno sosteno alle decisioni assunte dalla Cgil nazionale in merito alla mobilitazione programmata per il 6 maggio prossimo

Documento Politico Conclusivo del Comitato Direttivo della CGIL di Parma del 4 marzo 2011.

 

"Il Comitato direttivo della CGIL di Parma riunitosi il giorno 4 marzo 2011 esprime pieno sostegno alle decisioni assunte dalla CGIL nazionale in merito alla proclamazione dello sciopero generale che si terrà il 6 maggio prossimo e nel quale confluiranno gli scioperi del pubblico impiego  e della scuola.

 

Il direttivo esprime solidarietà e concreto sostegno alle iniziative di mobilitazione dei dipendenti pubblici, della scuola e del terziario che si terranno il 25 marzo.

 

Lo sciopero generale rappresenta la risposta necessaria e solidale di tutto il mondo del lavoro alle gravi scelte compiute nelle ultime settimane dal Governo e dalle controparti datoriali con l'assenso di CISL e UIL.

 

A ormai tre anni dall'insediamento, il Governo continua a distinguersi per la mancanza di qualsiasi politica di sviluppo e per l'occupazione, per l'assenza di interventi di natura fiscale di sostegno ai redditi da lavoro e da pensione, per la mancanza di politiche volte ad alleggerire le tante emergenze sociali aggravatesi con la crisi economica.

Sul piano delle politiche sociali e dei servizi i tagli alla scuola, ai Comuni, alle Regioni, alle Province e alle voci del bilancio statale destinate all'assistenza sociale stanno producendo e produrranno ancor più in futuro malessere sociale, ineguaglianze e disgregazione sociale.

L'Italia tra i Paesi sviluppati è quello che ai più bassi tassi di crescita associa il maggiore incremento delle disuguaglianze sociali.

 

Inoltre, sul piano delle politiche per il lavoro, il Governo, sfruttando cinicamente la crisi economica che rende più deboli i lavoratori, persegue con accanimento una strategia, di cui l’ultimo tassello è il Collegato lavoro, di riduzione dei diritti e di indebolimento della rappresentanza, alimentando le divisioni sindacali anche sui tavoli contrattuali.

 

Il grave affronto subito FIAT, in violazione delle minime libertà sindacali e palesemente anticostituzionale, l'ultimo accordo separato nel pubblico impiego che attraverso il blocco triennale della contrattazione abbassa sensibilmente il reddito dei lavoratori e che nega a quest'ultimi il diritto a rieleggere le RSU, ed infine l'accordo separato nel settore del terziario dimostrano, per l'ampiezza dei settori toccati, la necessità dello sciopero generale. I tratti comuni a questi accordi sono gravi e preoccupanti: sul piano delle tutele economiche il potere d'acquisto delle retribuzioni non solo non avanza ma, anzi arretra; sul piano della libertà sindacale, in modo diverso, si ravvisa tuttavia un tratto comune cioè l'impossibilità per i lavoratori di scegliere i propri rappresentanti all'interno dei luoghi di lavoro, l'impossibilità di aderire liberamente al sindacato che preferiscono e l'impossibilità di votare gli accordi separati sottoscritti. Solo alla FIAT hanno potuto votare sotto il ricatto della chiusura della fabbrica. La CGIL, a fronte di un simile attacco, non può certo restare indifferente.

 

Occorre che in questi giorni decolli anche a Parma la campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro per illustrare e allargare i consensi tra i lavoratori e tra i cittadini a partire dalla proposta sulla democrazia e sulla rappresentanza e per preparare lo sciopero generale.

 

CISL UIL dovrebbero a ragionare sul fatto che una strategia, come quella che hanno intrapreso, fondata sulla negazione per i lavoratori di poter discutere, contare e decidere significa la rinuncia a svolgere un ruolo autonomo di rappresentanza di interessi e la consegna nelle mani del Governo e delle associazioni imprenditoriali della loro indipendenza.

 

CISL e UIL dovrebbero a interrogarsi sui risultati concreti portati ai lavoratori dalle loro scelte: meno diritti in base alle leggi e meno diritti e salario con i contratti. Il caso del settore pubblico è emblematico, ma anche nel settore privato tutti gli accordi separati portano incrementi salariali molto più bassi di quelli invece sottoscritti unitariamente, anche dalla CGIL. Nei contratti separati inoltre è sempre stata introdotta la possibilità di derogare in peggio gli accordi nazionali.

 

Il direttivo giudica poi inaccettabili le ultime esternazioni della presidente di Confindustria Marcegaglia, riprese subito positivamente dal ministro Sacconi, volte a riaprire lo scontro sui licenziamenti. Anche per queste la risposta dello sciopero generale è l’unica percorribile.

 

 

Sintonia e adesione vanno anche alle lotte di milioni di donne e di uomini che nel nord Africa e nei Paesi arabi si stanno ribellando a regimi dispotici e autoritari, nei quali le libertà sindacali e civili erano le prime ad essere negate. Il direttivo condanna l'atteggiamento del governo italiano sia rispetto al dittatore Gheddafi che rispetto agli allarmismi irresponsabili sul problema dei profughi.

 

Il direttivo impegna l'insieme dell'organizzazione per il successo dei referendum che si terranno il 12 giugno prossimo su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento. Esprime dissenso, per lo spreco di denaro pubblico, per il mancato abbinamento, imposto dal governo, con le elezioni amministrative di maggio.

 

Anche la CGIL di Parma si prepara a festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia  e con esso la difesa della Costituzione italiana. Si giudica grave il voto di due giorni fa in Parlamento sul cosiddetto federalismo municipale approvato incredibilmente con un voto di fiducia e con contenuti dannosi e ingiusti a partire dagli aggravi fiscali sui redditi fissi. Si riafferma il valore fondamentale della scuola pubblica.

 

A livello locale il direttivo conferma le più vive preoccupazioni rispetto alla situazione del Comune di Parma. Il livello del debito, la mancanza di trasparenza e il vero e proprio malaffare emerso dietro la cortina delle partecipate, il fallimento quotidiano di progetti tanto sbandierati mostrano una giunta ormai palesemente incapace di governare la situazione. Gli ultimi mesi della giunta Vignali, in piena crisi politica e morale, per la città sono e saranno un vero e proprio calvario e lasceranno macerie ingombranti e dispendiose da smantellare. È necessario accelerare un progetto sociale e politico alternativo all'attuale che apra una prospettiva nuova per Parma.

 

Per la rilevanza dei problemi in campo e per la delicatezza dalla fase politica e sindacale che il Paese sta attraversando, il direttivo impegna fin d'ora tutte le strutture, i dirigenti, i militanti e gli iscritti al massimo sforzo per la piena riuscita dello sciopero generale.

 

Il direttivo dà mandato alla segreteria di verificare in tempi brevi con tutte le categorie la possibilità di estendere lo sciopero del 6 maggio all'intera giornata lavorativa per favorire la massima partecipazione alle manifestazioni".

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