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Istituti penitenziari, la FP CGIL scrive al Capo del Dipartimento

5 Agosto 2009
La CGIL sollecita il Ministero, in relazione al sovraffollamento ed alla carenza di personale, per la questione "Direttissime" e GOM

AL  CAPO DEL DIPARTIMENTO Amministrazione Penitenziaria-  ROMA
AL  CAPO DEL PERSONALE Amministrazione Penitenziaria-  ROMA
ALL'UFFICIO RELAZIONI SINDACALI Amministrazione Penitenziaria-  ROMA
AL PROVVEIDTORATO REGIONALE  Amministrazione Penitenziaria- BOLOGNA
e, per conoscenza
AL DIRETTORE II.PP. PARMA

Oggetto : Situazione degli II.PP. di Parma

Con la presente la scrivente O.S. intende segnalare alle SS.LL. la difficile situazione, già a Vostra conoscenza, degli istituti Penitenziari di Parma.

Gli Istituti in argomento ospitano poco più di 450 detenuti e la loro tipologia è così composta:
- 41 bis;
- Congiunti di collaboratori di giustizia;
- Ex EIV;
- AS;
- Detenuti sani;
- Detenuti minorati fisici;
- Protetti;
- Comuni;

Il medesimo istituto ospitava, nel periodo pre-indulto, poco meno di 650 detenuti. La differenza tra allora ed oggi è dovuta alla momentanea chiusura per ristrutturazione di 4 reparti.
La capienza dovrebbe essere di 375 detenuti, compresi i posti di cui ai reparti chiusi.
Pertanto, già oggi, sono presenti poco meno di 100 detenuti in più rispetto a quelli previsti.
Entro il 2009 i 4 reparti chiusi saranno riaperti unitamente ad un reparto ex-novo; ne consegue che il numero della popolazione detenuta raggiungerà poco meno di 700 unità, al cospetto di una capienza prevista di 375.
Altresì il piano carceri prevede la costruzione di un nuovo padiglione all’interno dell’istituto entro il Giugno 2011.
Al termine di questo iter il numero dei detenuti potrebbe superare quota 800.

Per quanto attiene, invece, la pianta organica della Polizia Penitenziaria, essa prevede una forza di 479 unità, mentre oggi sono presenti circa 300 unità.
 Dai numeri innanzi menzionati si evince che la forbice tra detenuti e operatori è molto ampia ed aumenterà a seguito delle aperture sopraccitate.

La scrivente O.S. è molto preoccupata dei numeri suesposti e di conseguenza è contraria all’apertura dei reparti in parola, se essa non sarà accompagnata da interventi utili a ridurre l’ampiezza della forbice di cui prima.

 I carichi di lavoro sono intollerabili per il personale; il sovraffollamento è un ostacolo all’attuazione del percorso rieducativo; il personale preposto ai trasferimenti dei detenuti, con grande difficoltà, garantisce l’accompagnamento dei detenuti nelle aule di giustizia, sovente sacrificando altri trasferimenti presso i reparti ospedalieri per visite programmate; questa problematica è aggravata dalle c.d. detenzioni brevi a cui segue il giudizio direttissimo; la carenza di personale, altresì, è aggravata anche dall’assenza del personale del G.O.M., il quale è preposto alla vigilanza dei detenuti 41 bis; detta vigilanza avviene in quasi tutti gli istituti della penisola ove sono ospitati i detenuti in  questione ad esclusione di Parma.
I dati, anch’essi in possesso delle SS.LL., che concernono gli ingressi ed uscite dei detenuti per reati contemplati dall’art. 550 CPP evidenziano che la quasi totalità delle uscite corrisponde a quella degli ingressi (102 uscite contro 108 ingressi); ne consegue un forte carico di lavoro per gli operatori che adempiono scrupolosamente ai propri compiti (matricola, visite mediche, colloqui di primo ingresso, controllo sulla persona, casellario, ricerca camera detentiva etc.).
Altresì risulta che alla data odierna dall’inizio dell’anno 254 sono state le visite previste ex art. 11 O.P. e revocate a causa di diversi motivi (udienze dibattimentali, monocratiche, giudizio direttissimo, Tribunale Sorveglianza ed altro).

Questi sono solo alcuni dati, alle SS.LL. noti, che riguardano gli istituti penitenziari di questa città. Questi dati hanno una forte ricaduta sui carichi di lavoro del personale, il quale, pur in presenza di una “forbice” così ampia e di carichi di lavoro notevole, adempie nel miglior modo possibile ai propri compiti.

Per questi motivi la scrivente O.S.  manifesta la propria preoccupazione ed è contraria all’apertura dei nuovi reparti in argomento, salvo interventi utili per far fronte alle difficoltà innanzi menzionate.
Interventi che potrebbero essere sintetizzati in:
- Problema Giudizio Direttissimo, così come indicato nella nota del Capo Dipartimento n. 196186/2009 del 28/05/2009;
- Omogeneizzazione reparti 1B CC e CDT. I reparti in questione ospitano: il primo soggetti “protetti” e comuni; il secondo più categorie di detenuti. Il personale che opera in quei reparti ha un enorme carico di lavoro. L’accordo del 27/5/2009 sottoscritto dalla Direzione di Parma e le OO.SS., prevedeva, da parte della Direzione, l‘impegno a richiedere al DAP l’omogeneizzazione dei reparti. Pertanto si chiede quanto contenuto nell’accordo in questione.
- Invio GOM. L’istituto di PARMA ospita soggetti sottoposti a regime speciale di cui all’art. 41 bis, ma non è presente il personale del GOM, così come accade nella stragrande maggioranza degli istituti della penisola ove sono ospitati detti soggetti. La presenza di quel personale attenuerebbe i carichi di lavoro in quel di Parma.
- Aree Riservate. La popolazione detenuta dell’istituto in questione, tra l’altro, è composta da numerose categorie di soggetti, come specificato innanzi e come è noto alle SS.LL.; tra le altre cose presso detto istituto vi sono n. 3 aree riservate destinate ai soggetti sottoposti al regime speciale 41 bis. Esse assorbono molto personale per la vigilanza e si chiede la riduzione delle stesse.

Questi innanzi menzionati sono le richieste della FP CGIL PARMA per ridurre le problematiche sopraccitate.
 
Per quanto sopra si resta in attesa di un cortese riscontro e si  coglie l’occasione per porgere distinti  saluti.

Parma lì 05/08/2009                         p. la segreteria FP CGIL Donato COLELLI

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