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“Io riattivo il lavoro”, Parma per la proposta di legge di iniziativa popolare

10 Gennaio 2013
Presentato il progetto a tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla mafia. Al via la raccolta di firme

Parma scende in campo a favore della proposta di legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”. Il progetto è stata presentato questa mattina (10 gennaio) presso la sede della Cgil e vede la sinergia di diversi soggetti. Oltre alla Cgil, infatti, aderiscono l'associazione Libera, Legacoop, Confesercenti con Sos Impresa, Arci, Acli, Avviso Pubblico e Centro Studi Pio La Torre.

Obiettivo condiviso è la raccolta di firme per promuovere una legge a tutela dei lavoratori di aziende confiscate alla mafia. Il potenziale di queste imprese è disperso: nove società su dieci sono destinate al fallimento. La rotta potrebbe essere invertita, attraverso una serie di azioni mirate, come la ristrutturazione aziendale, l'emersione del lavoro irregolare, l'estensione del concordato anticrisi, la riconversione sociale delle imprese, la formazione dei lavoratori.

La raccolta delle firme è aperta fino al 3 giugno 2013, presso le sedi locali di Cgil, Legacoop, Arci, Acli, Confesercenti, Libera.

Fabrizio Ghidini, Cgil, ha sottolineato l'urgenza del tema: “E' necessario ampliare l'attuale copertura degli ammortizzatori sociali, favorire l'emersione alla legalità delle aziende nel momento della gestione da parte dell'autorità giudiziaria e sostenere il percorso di riconversione delle aziende per rilanciarle. In Emilia Romagna sono 25 le aziende confiscate e tutte cessate”.

Lisa Gattini, Fillea Cgil, ha evidenziato che “l'edilizia è uno dei settori più esposti all'infiltrazione mafiosa. Tra il sequestro e la confisca le aziende si trovano in un limbo troppo duraturo che porta a stasi e perdita di occupazione. Dal momento che l'impresa ha anche un ruolo sociale, compito dello Stato è supplire e tutelare i lavoratori, oltre che bonificare”.

L'intervento di Alessia Frangipane, Libera, si è concentrato sulla priorità di “potenziare l'apparato legislativo, con la definizione di leggi specifiche, e dare continuità a iniziative di divulgazione e promozione come questa. La situazione delle aziende, rispetto ai beni, è più complessa e necessita di azioni dedicate”.

Secondo Loretta Losi, Legacoop, è tempo di “agire anche nel nostro territorio, perchè l'illegalità si infiltra non solo nell'edilizia ma anche nel terziario, attraverso il lavoro nero e precario, che danneggia non solo i lavoratori ma anche le imprese sane, viziando il mercato”.

Stefano Cantoni, Confesercenti, ha ribadito che si tratta di un “fenomeno molto diffuso e difficile da intercettare. Le sinergie sono fondamentali per tenere alta la guardia e avanzare proposte a favore delle imprese, soprattutto quelle medio piccole che stanno attraverso una fase critica prolungata, anche e soprattutto sul fronte del credito”.

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