Integrazione tra medici e professioni sanitarie

Il punto di vista della FP Cgil di Parma

“Abbiamo appreso con stupore dalla stampa locale le dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell'Ordine dei Medici di Parma a margine del convegno svoltosi presso Palazzo Soragna”. Ad intervenire sulla questione è Maurizio Frigeri, della FP Cgil di Parma, che precisa che “nell'assise si è discusso sul tema “Integrazione tra medici e professioni sanitarie”, con particolare riferimento a quella infermieristica” aggiungendo che “sia nella relazione che nel dibattito sono emerse le posizioni corporative e autoreferenziali di un'associazione ancorata a posizioni superate nei fatti e nelle norme”.

Frigeri ritiene utile, su tale questione, puntualizzare alcuni aspetti di rilievo. “Da circa quindici anni, dal periodo che coincide con il maggiore impulso legislativo in materia di autonomia professionale, all'interno delle Aziende sanitarie della nostra provincia gli infermieri hanno maturato considerevoli esperienze professionali, sviluppando nuove competenze in linea con i modelli organizzativi più avanzati. Gli esempi virtuosi non mancano: lungodegenza di San Secondo, hospice di Fidenza e Borgotaro, assistenza domiciliare, operatività del case manager, per non citarne che alcuni.

I risultati di questo sostanziale miglioramento sono sotto gli occhi di tutti, l'elevata professionalità degli infermieri è apprezzata in modo unanime dalle istituzioni, dai cittadini e dalla maggioranza dei medici. Anche sulla formazione la nostra provincia, grazie agli accordi attuativi con l’Università può vantare un ruolo di spicco nell'area regionale per i corsi di laurea breve e specialistica.

Recentemente la Cgil nazionale era intervenuta sull'editoriale a firma del vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Parma. “Il dott. Mazzetto – ricorda Maurizio Frigeri - si era espresso sulla questione (integrazione tra medici e infermieri) lanciando un vero e proprio allarme e denunciando il rischio di un’operazione finalizzata a sminuire la figura del medico a causa di un presunto trasferimento di competenze agli infermieri. Paventava insomma il rischio di un generale scadimento dell'assistenza fornita al malato. Lo stesso Muzzetto, utilizzava epressioni tipo “mezzi dottori”, “mansioni improprie”, “scimmiottare il ruolo del medico”, “abuso della professione medica”, “credere di essere gi° medico”, eccetera. Un corollario surreale e ai limiti dell'offesa”.

“Sorprende – aggiunge Frigeri - che a 30 anni dalla riforma sanitaria, e dopo un'evoluzione legislativa che punta a mettere a sistema la completezza dei bisogni del malato, esponenti dell'Ordine dei Medici manifestino una visione del lavoro in sanità che rievoca la parodia di Alberto Sordi nel film “Il medico della mutua”. Nonostante la pericolosa inversione di tendenza adottata da questo Governo attraverso i tagli indiscriminati e il pesante attacco ai dipendenti pubblici, il quadro della sanità è infatti radicalmente mutato. Prova di questa realtà sono gli ultimi Piani sanitari e regionali, il DL 502/92, la legge 42/99, la legge 251/00, gli Atti aziendali, il ruolo proattivo dell'utenza nella valutazione dei servizi”.

“La Cgil – conclude il segretario FP - si misura su questo piano di prospettiva, centrato sulla valorizzazione del lavoro d'equipe dei professionisti della salute e sulle aspettative costituzionalmente garantite dei cittadini. Il senso profondo dell'agire sulla persona è tale se condiviso e partecipato”.