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Integrazione scolastica, ritorno al passato?

19 Settembre 2015
Le preoccupazini di FP CGIL, FP CISL, FISASCAT CISL e ASSEMBLEA EDUCATORI

La graduale dismissione della responsabilità sul servizio di integrazione scolastica è ufficilmente iniziata.

Le OOSS, gli educatori, i genitori infuriati, le Associazioni lo avevano già denunciato in un documento stilato lo scorso 7 luglio.

Da lunedì gli operatori alle dipendenze di due nuove cooperative riprenderanno il lavoro in una situazione già profondamente mutata. La stessa Assessore Rossi ammetteva tra le righe l'esistenza di criticità pur sminuendole, in realtà ci sono cambiamenti drastici e non dovuti ai pochissimi educatori che hanno scelto di non passare alle nuove cooperative quando già ad oggi altri educatori risultano assunti senza assegnazioni di servizi.

L'Amministrazione comunale ha assegnato alle singole cooperative gli istituti scolastici, agli istituti scolastici sono assegnati gli educatori senza preservare l'associazione educatore/alunno e quindi senza garantire il percorso educativo individuale.

Di fatto una equipe di educatori a volte anche molto ridotta (due) dovrà occuparsi di più disabili accorpati; già oggi sappiamo di alcuni casi in cui un singolo educatore "vigila" più ragazzi ovviamente al di fuori della classe di appartenenza.

Questi riteniamo siano i segnali più evidenti di un preoccupante ritorno ad un ruolo meramente assistenziale dell'educatore.

I ragazzi e le ragazze diversamente abili in una organizzazione siffatta perderanno il diritto all'integrazione con un ritorno al passato di 40 anni quando esistevano le classi differenziali.

Le OOSS vigileranno sull'evoluzione del servizio denunciando ogni inadempienza così come interverranno in caso di mancato rispetto dei diritti dei lavoratori anche  singoli.

Nelle scorse settimane le OOSS e i delegati degli educatori hanno contrattato con le due cooperative subentranti raggiungendo accordi migliori rispetto le proposte iniziali.

Anche nei confronti di Ancora ad Aldia le OOSS non mancheranno di far sentire le ragioni del lavoro.

 

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