Perché essere a Roma il 25 ottobre? L'appello di Massimo Bussandri, segr. gen. CGIL Parma
Il prossimo 25 ottobre ancora una volta la Cgil tutta, e ovviamente anche la Camera del Lavoro di Parma e provincia, sarà in piazza a Roma per tenere alta la bandiera dei diritti e della dignità e per difendere lo Statuto dei Lavoratori.
Negli ultimi diciassette anni si sono succedute nel nostro Paese diverse “riforme del mercato del lavoro” che, se da un lato hanno costantemente allentato diritti e tutele del lavoro dipendente a tempo indeterminato, dall'altro non hanno saputo risolvere i temi della dualità del nostro mercato del lavoro, che si è costantemente ampliata; dell'enorme livello raggiunto dalla disoccupazione giovanile, che è costantemente aumentata; della flessibilità, trasformata solo in precarietà; e, da ultimo, hanno rivelato tutta la loro inadeguatezza a far fronte ai disastri economici e sociali provocati dalla lunga recessione.
Questi semplici dati empirici rivelano quanto di pretestuoso vi sia nel considerare la (de)regolamentazione giuridica del mercato del lavoro come il volano per rilanciare la crescita e sul quale impostare un nuovo modello di sviluppo per il Paese, e quanto di ideologico vi sia nel propagandare che l'abbassamento delle tutele sul lavoro a tempo indeterminato porti qualsivoglia beneficio al lavoro meno garantito, alimentando oltretutto in questo modo un pericoloso conflitto generazionale.
Gli economisti ci suggeriscono poi che i
veri problemi che si pongono come macigni sulla strada del rilancio economico
del nostro Paese e che tengono lontani gli investitori sono la corruzione, la
concorrenza sleale generata dall'evasione spesso associata a sacche di economia
illegale, la carenza atavica di infrastrutture adeguate, un costo dell'energia
e un carico fiscale sul lavoro spaventosamente più alti che nel resto d'Europa (solo
per citare i problemi più evidenti).
Invece si sta assistendo ad una rincorsa alla competitività basata pressoché esclusivamente sulla riduzione delle tutele del lavoro, per tutti, sia in termini di condizioni di lavoro che di retribuzione. E all'evidente tentativo, con il sostanziale affossamento dello Statuto a partire dall'art. 18, di trasformare i lavoratori da soggetti di diritto a meri fattori della produzione.
Occorre dunque che il Governo si fermi, che ascolti non per pura cortesia e che faccia proprie le ragioni e le preoccupazioni delle parti sociali, che costruisca un tavolo all'altezza del bisogno e ragioni sulle vere priorità del Paese: come generare una politica economica espansiva che parta dal lavoro, dalle politiche pubbliche che ne favoriscano la creazione, dalla lotta all'evasione e alla corruzione, dal superamento del patto di stabilità interno, dalla riduzione della precarietà (ormai riconosciuta fra le cause della scarsa produttività del nostro Paese) e dall'estensione di diritti e tutele a tutto il mondo del lavoro, a partire dai giovani.
Chiediamo che queste ragioni vengano ascoltate da chi ha ricevuto una forte legittimazione a governare anche dal voto di milioni di lavoratori e pensionati.
A
nome della Camera del Lavoro di Parma invito tutti gli uomini delle istituzioni
locali, gli amministratori pubblici, le associazioni, i forum, a condividere le
ragioni di questo appello.
E
invito lavoratori, pensionati, disoccupati, precari, studenti a far sentire la
propria voce insieme a noi il prossimo 25 ottobre. È in gioco il futuro di
tutti!
Massimo Bussandri, segr. gen. CGIL Parma
Parma, ottobre 2014