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Illa, due giorni di sciopero dei lavoratori

28 Giugno 2023
Fiom Cgil: “L’azienda non paga gli stipendi e annuncia esuberi. Quale futuro per lo stabilimento di Noceto?

 

Per due giorni consecutivi, martedì e mercoledì, i lavoratori della Illa Spa di Noceto hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in presidio ai cancelli dell’azienda, attiva nella produzione e commercializzazione di pentolame in alluminio con rivestimento antiaderente, per manifestare tutta la loro preoccupazione per il presente e il futuro dello stabilimento. Il presente parla di salari che sono arrivati a singhiozzo nei mesi scorsi e che questo mese non sono arrivati affatto, nonché di grosse difficoltà ad interagire coi vertici aziendali che disertano i tavoli di trattativa. Il futuro è altrettanto nebuloso e avvolto nell’incertezza più totale. In questi mesi, il fondo Negma Group Investment ha acquisito oltre il 30% delle azioni di Illa, diventandone di fatto il principale azionista: “Non sappiamo se dietro quest’operazione -spiega Vincenzo Parrucchella, funzionario Fiom CGIL Parma- ci sia il reale interesse a sviluppare un progetto industriale che garantisca il futuro ai lavoratori e alle loro famiglie. Fatto sta che proprio ieri c’è stato comunicato che per l’azienda c’è un esubero di 25 unità, tra lo stabilimento di Noceto e quello di Brescia, sia nella fascia impiegatizia che in quella produttiva”. A maggio, grazie al prestito obbligazionario convertibile sottoscritto con Negma Group Investment, Illa ha acquistato il marchio “Aeternum” da Bialetti. Un apparente tentativo di rilancio dopo la crisi dovuta alla perdita della storica commessa Ikea, che però non sembra interessare lo stabilimento di Noceto: “Non sappiamo se e come queste operazioni impatteranno sul nostro futuro ma i segnali ci mettono in agitazione. La riduzione della produzione è evidente -spiega Elena Daffada, delegata Fiom Cgil- prima si lavorava su tre turni, a volte anche la domenica, adesso a malapena va una linea su cinque. Sicuramente c’è un problema di mercato, in un settore che sappiamo avere delle difficoltà ma qui manca proprio la volontà di progettare in modo da garantire un rilancio e un futuro per noi lavoratori”.

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