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Il segretario della Cgil di Parma Bertoletti interviene sulla Legge 133

18 Settembre 2008
'Conferma l’impianto negativo del decreto Brunetta e prefigura un giro di vite anche per quanto riguarda il lavoro privato'

'Con la pubblicazione della legge 133/2008 sono definitivamente entrate in vigore le norme che colpiscono il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici sia per la parte normativa che per gli aspetti economici. Fin dalla pubblicazione del decreto legge Brunetta la Cgil di Parma ha dato corso, come è avvenuto in tutti gli altri territori, una campagna di denuncia degli aspetti vessatori in esso contenuti, quantificando anche, per singoli enti e amministrazioni ed per comparto contrattuale, le conseguenti dequalificazioni dei servizi e riduzioni delle retribuzioni.

Dobbiamo purtroppo constatare che le modifiche apportate al decreto legge in sede di conversione non hanno aggiunto niente di positivo e gli aspetti negativi risaltano ancor di più da una lettura coordinata con le leggi che da esso vengono modificate o soppresse.

Entrando nel merito del provvedimento, balza all’occhio il colpo che è sarà in breve inferto ai settori della conoscenza e dell’istruzione, in cui la riduzione di 100 mila docenti e 43 mila Ata, insieme al taglio di 7832 milioni di euro entro il 2012, produrranno un sistema scolastico basato sull’ignoranza e sul censo.

Per quanto riguarda la sicurezza, sono previsti tagli per più di 3 miliardi di euro, in palese contraddizione con le sbandierate politiche di “tolleranza zero” nei confronti di criminali, clandestini, Rom e prostitute. Per non parlare delle pesanti ricadute sulle attività delle amministrazioni locali, il cui potere di spesa sarà pesantemente ridotto, a partire dalle politiche sociali. Anche la salute subirà tagli per più di 70 milioni. Il tutto in una logica di cassa che non tiene in alcun conto funzionalità ed efficacia e non prevede utili e auspicabili processi riorganizzativi, ma che in molti casi ammicca all’ingresso di operatori privati e a processi di esternalizzazione non necessariamente vantaggiosi per i cittadini.

Viene da chiedersi come il Governo e il Ministro Brunetta pensino di dare corso a quella impostazione meritocratica a cui tanto si è inneggiato durante la campagna contro i “fannulloni”, visto che le risorse stanziate per il contratto nazionale non solo non coprono il potere d’acquisto (il tasso d’inflazione programmata per il 2008 è fissato all’1,7%!), ma non prevedono nemmeno la retribuzione della produttività.

Come si può privilegiare la premialità, il merito e la produttività se poi si tagliano le risorse necessarie?

A tutto ciò si aggiunga il ridimensionamento della voce pensionistica per i dipendenti pubblici, il blocco dei fondi integrativi, il peggioramento del trattamento in caso di malattia, il trionfo della discrezionalità del datore di lavoro: un quadro che, unito all’imponenza dei tagli, sembra prefigurare lo stravolgimento, in senso negativo, se non il collasso del sistema pubblico nel nostro Paese.

Un fenomeno che temo non potrà non avere inevitabili ripercussioni anche sul lavoro privato, a partire dall’impianto contrattuale e dalle tutele previdenziali.

Queste nostre ragioni saranno al centro dell’iniziativa di lotta e sensibilizzazione che la Cgil di Parma ha in programma di svolgere sabato 27 settembre in Piazzale della Pace'.

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