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"Il mondo deve sapere": un vivace dibattito sulle origini della precarietà del lavoro è andato in scena lo scorso 16 gennaio nel Salone Trentin

19 Gennaio 2024
Nell'ambito della rassegna "Le letture di Michela Murgia. Un'eredità senza testamento"

Un interessante e vivace dibattito ha animato lo scorso martedì 16 gennaio il Salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma in occasione del secondo incontro della rassegna "Le letture di Michela Murgia. Un'eredità senza testamento", promossa dall'Associazione "Voglia di leggere - Ines Martorano" e dal Circolo culturale "Grazia Deledda".

CGIL Parma e NIdiL CGIL nazionale sono stati coinvolti nell'organizzazione dell'incontro che ha preso spunto dal libro "Il mondo deve sapere. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria" (Einaudi), dedicato dalla Murgia nel 2018 alla realtà del lavoro nei call center, coinvolgendo il numeroso e partecipe pubblico in una riflessione ad ampio raggio sulla precarietà del lavoro e sui suoi effetti sociali, con particolare riferimento all'universo femminile.

In apertura Pietro Curzio, dell'associazione "Voglia di leggere", ha sottolineato l'importanza della riflessione collettiva attraverso la lente offerta dai libri per avere uno sguardo sul presente. Un'azione tanto più significativa in un momento in cui occorre scardinare la "rinuncia alla comprensione" che affligge molta parte della nostra società. Giuseppina Pira, dell'associazione "Grazia Deledda", ha poi inquadrato la figura di Michela Murgia a partire dalle sue origini in una regione, la Sardegna, che rispetto a temi del lavoro e della sua assenza, rappresenta un territorio emblematico, che ha in qualche modo forgiato le persone anche per le sue caratteristiche di ambiente difficile, sfruttato, dove il lavoro non c'era più. E fin da quel primo libro la Murgio ha poi sempre poi mantenuto uno sguardo molto lucido sul mondo, anche mettendosi attivamente in gioco sui quei temi, con particole riferimento al fondamentale ruolo delle donne.

Alternati ad alcune letture offerte come spunto tematico al pubblico, gli interventi di Lisa Gattini, segretaria generale CGIL Parma, Paola Bergonzi, segretaria confederale CGIL Parma, Andrea Borghesi, segretario generale NIdiL CGIL Nazionale, e Barbara Carpena, funzionaria sindacale Confcooperative - Federsolidarietà Parma, hanno evidenziato come determinati provvedimenti come ad esempio la Legge 30 e il Libro bianco, abbiano rappresaentato passaggi inderogabili da cui cominciare a leggere il presente perché lì si è cominciato a destrutturare il lavoro come lo avevamo conosciuto nei periodi precedenti, a partire dall'introduzione di moltissime forme di lavoro parasubordinato. Ancora in quegli anni si è cominciato ad usare smodatamente il tempo parziale, con la mistificazione formidabile di una flessibilità che avrebbe dovuto aumentare la libertà personale e invece ha esacerbato la precarietà. 

Il percorso iniziato con quella legislazione e con quello sguardo sul mondo del lavoro in realtà nel tempo, nonostante prese di posizione molto forti come quelle del sindacato e della stessa CGIL, ha segnato il passo per arrivare alla situazione attuale, dove la flessibilità è ai suoi massimi storici, dove i lavori sono in gran parte poveri con una deregolamentazione tale da avere un impatto non solo sull'oggi ma anche sulla previdenza di domani. Un focus particolare è stato riservato al tema delle donne, che rispetto a queste problematiche sono da sempre le più svantaggiate.

Nonostante anche in questi giorni si parli, infatti, di aumento dei posti di lavoro, questi tuttavia riguardano realtà a bassa qualità e professionalità e quindi a basso reddito, con un forte accento sui cosiddetti part time involontari. La narrazione mistificatoria sulla cosiddetta gig economy è stata oggetto di un approfondimento del segretario del NIdiL che ha evidenziato le battaglie fatte dal sindacato per ottenere maggiori tutele per i riders e i lavoratori interinali, evidenziando le forti criticità di approcci attualmente molto invasivi come il modello Amazon. Il tutto per evidenziare come il benessere delle persone, dentro e fuori i luoghi di lavoro, rappresenti la condizione necessaria per una sostenibilità ed una giustizia sociale, così come sempre coerentemente espresso dall'azione e dalle parole di Michela Murgia.

La rassegna, resa possibile dalla collaborazione di numerose realtà associative, istituzionali e culturali come FASI, Regione Sardegna, Voglia di Leggere, Diari di Bordo, Cassandra. Prendersi cura di sé, si concluderà il 6 marzo a Viadana con la presentazione di "Accabadora".

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