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“Il cavallo perdente”

3 Febbraio 2014
Nota stampa di Lisa Gattini, resp. Politiche di genere, segreteria confederale CGIL Parma

“I fatti avvenuti alla Camera, stigmatizzati dalle immagini che ognuno di noi ha potuto vedere nei frequenti passaggi televisivi, sono inauditi ed esecrabili. Ci riferiamo esplicitamente alle espressioni ed ai gesti aggressivi di natura sessista ad opera di alcuni deputati, militanti nelle file del M5S, per non citare che i più eclatanti, nei confronti di alcune deputate presenti in aula e genericamente nei confronti delle deputate che a loro detta ricoprirebbero quella carica in virtù di favori sessuali. Siamo a loro detta nell'ambito della prostituzione insomma. La stessa violenza ed aggressività riservata alla terza carica dello Stato, il Presidente della Camera Laura Boldrini.

Una violenza che ha tentato di trasformare l'aula parlamentare in un “bivacco” di triste memoria ad opera di parlamentari che consapevolmente hanno sospeso la democrazia sostituendo l’aggressione al dialogo. Parlamentari che devono osservare il rispetto per la carta costituzionale e per i luoghi principe della vita democratica di un Paese, che in quanto tale garantisce il dissenso e la opposizione nei perimetri istituzionali.

Riteniamo intollerabile ed inaccettabile che si utilizzino quei luoghi per “istituzionalizzare” l'aggressione e la violenza nei confronti delle donne; se questo principio viene sdoganato in quell'ambito avremo ulteriori difficoltà noi donne, che lottiamo ogni giorno per un mondo che ci dia diritto pieno di cittadinanza, di vincere appieno questa grande battaglia.

In CGIL, come in qualsiasi altra organizzazione seria, questi comportamenti avrebbero portato alla condanna fino all'espulsione dei colleghi. Non abbiamo invece letto di prese di posizione da parte del Movimento 5 Stelle se non quella dei Grillini Estensi di Verona che hanno pubblicamente preso le distanze con parole di condanna. La voce del padrone è troppo forte? Beppe Grillo ha lanciato in rete un quesito demenziale, irrispettoso della persona che ne era oggetto e della Istituzione che rappresenta. Siamo di fronte ad una delle più infime declinazioni del populismo, del “ravanare” nella pancia di un odio nei confronti delle donne che ancora alligna in alcuni uomini. Sottolineo alcuni, perché è nostra convinzione che le cose stiano cambiando, che ci siano segnali positivi da parte dell'altra metà del cielo, specie nelle nuove generazioni. Lo testimoniano i tanti interventi degli uomini che in rete si impegnano a sensibilizzare alla lotta contro la violenza. Beppe Grillo scommette su un cavallo alla lunga perdente, usa un mezzo di comunicazione moderno ma veicola contenuti antichi e che presto verranno superati. Perché le donne ogni giorno tessono la loro tela fatta di lavoro, indipendenza, cultura, condividono tutto questo con i loro figli e compagni e sottraggono brodo alla cultura sessista dell'odio”.

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