Nota stampa di Lisa Gattini, resp. Politiche di genere, segreteria confederale CGIL Parma
“I fatti avvenuti
alla Camera, stigmatizzati dalle immagini che ognuno di noi ha potuto vedere nei
frequenti passaggi televisivi, sono inauditi ed esecrabili. Ci riferiamo
esplicitamente alle espressioni ed ai gesti aggressivi di natura sessista ad
opera di alcuni deputati, militanti nelle file del M5S, per non citare che i
più eclatanti, nei confronti di alcune deputate presenti in aula e
genericamente nei confronti delle deputate che a loro detta ricoprirebbero
quella carica in virtù di favori sessuali. Siamo a loro detta nell'ambito della
prostituzione insomma. La stessa violenza ed aggressività riservata alla terza
carica dello Stato, il Presidente della Camera Laura Boldrini.
Una violenza che ha
tentato di trasformare l'aula parlamentare in un “bivacco” di triste memoria ad
opera di parlamentari che consapevolmente hanno sospeso la democrazia
sostituendo l’aggressione al dialogo. Parlamentari che devono osservare il
rispetto per la carta costituzionale e per i luoghi principe della vita
democratica di un Paese, che in quanto tale garantisce il dissenso e la
opposizione nei perimetri istituzionali.
Riteniamo intollerabile
ed inaccettabile che si utilizzino quei luoghi per “istituzionalizzare”
l'aggressione e la violenza nei confronti delle donne; se questo principio
viene sdoganato in quell'ambito avremo ulteriori difficoltà noi donne, che
lottiamo ogni giorno per un mondo che ci dia diritto pieno di cittadinanza, di
vincere appieno questa grande battaglia.
In CGIL, come in
qualsiasi altra organizzazione seria, questi comportamenti avrebbero portato
alla condanna fino all'espulsione dei colleghi. Non abbiamo invece letto di
prese di posizione da parte del Movimento 5 Stelle se non quella dei Grillini
Estensi di Verona che hanno pubblicamente preso le distanze con parole di
condanna. La voce del padrone è troppo forte? Beppe Grillo ha lanciato in rete
un quesito demenziale, irrispettoso della persona che ne era oggetto e della
Istituzione che rappresenta. Siamo di fronte ad una delle più infime
declinazioni del populismo, del “ravanare” nella pancia di un odio nei
confronti delle donne che ancora alligna in alcuni uomini. Sottolineo alcuni,
perché è nostra convinzione che le cose stiano cambiando, che ci siano segnali
positivi da parte dell'altra metà del cielo, specie nelle nuove generazioni. Lo
testimoniano i tanti interventi degli uomini che in rete si impegnano a sensibilizzare
alla lotta contro la violenza. Beppe Grillo scommette su un cavallo alla lunga
perdente, usa un mezzo di comunicazione moderno ma veicola contenuti antichi e
che presto verranno superati. Perché le donne ogni giorno tessono la loro tela
fatta di lavoro, indipendenza, cultura, condividono tutto questo con i loro
figli e compagni e sottraggono brodo alla cultura sessista dell'odio”.