Poco credibile l'ampliamento degli investimenti sul sociale
Ancora una volta CGIL, CISL e UIL di Parma devono prendere atto delle singolari modalita’ con cui l’Amministrazione comunale di Parma rende partecipi le parti sociali, i sindacati nella fattispecie, dei criteri e delle scelte che informano il documento di programmazione economica per l’anno a venire. Non una condivisione, dal momento che, come ormai di consueto, e’ mancato il seppur minimo confronto preventivo sulle politiche da privilegiare, soprattutto in un momento cosi’ delicato e di forte contrazione delle risorse pubbliche dovuto al taglio dei trasferimenti statali e al ridimensionamento dell’autonomia tributaria.
Come sempre, il tutto si e’ risolto in un semplice incontro informativo a cose fatte, nel quale peraltro, anche in virtù della novita’ rappresentata dall’affidamento della progettazione e redazione del bilancio ad una prestigiosa societa’ esterna, non e’ stato possibile sviluppare un’analisi comparativa con il conto economico del 2008.
Cio’ che ha lasciato particolarmente perplessi i Sindacati e’ stata l’assenza di chiarimenti e il rinvio di risposte sul ‘sociale’, settore che deve essere supportato da stanziamenti reali in relazione ai proclami di sviluppo e potenziamento di servizi alla persona – l’innovativo modello della ‘cittadella del welfare’-, che in un momento di diffuso impoverimento interesserebbe soggetti diversi, giovani, famiglie, anziani. Cio’ che riguarda i servizi alla persona deve essere aperto ad un confronto molto più approfondito sulle strategie future del welfare cittadino, riconoscendo le organizzazioni sindacali rappresentative degli interessi generali dei cittadini-lavoratori di Parma.
Cio’ che si vorrebbe chiarire, insomma, da parte delle sigle confederali, e’ come il Comune di Parma pensi di garantire i livelli qualitativi dei servizi senza eventualmente intervenire in altri settori che potrebbero impoverire il territorio o il suo patrimonio. Sarebbe opportuno che la cittadinanza fosse correttamente informata del disegno complessivo di sviluppo che l’Amministrazione ha in mente e di cio’ che questo comporta.
In ultimo, ci si augura che, a scapito della pregevole pubblicazione di un documento di programmazione economica degno di ben più importanti Amministrazioni pubbliche, non si debba ripetere cio’ cui si e’ assistito nel 2008, ovvero la necessita’ di ricorrere a ben tre aggiustamenti di bilancio per far fronte a spese che il Comune non era stato in grado di programmare correttamente.