I cento anni di Teodoro Bigi

Un sindacalista, un partigiano, un politico e un parlamentare

Teodoro Bigi nasce il 5 luglio 1912 a Pratofontana di Reggio Emilia. Svolge fin dal 1929 attività clandestina antifascista. Nel 1931 si iscrive al Partito comunista italiano e viene arrestato la prima volta nel 1933. È poi un susseguirsi di incarcerazioni e confino, come ad esempio per la sua attività contro la guerra coloniale fascista all’Etiopia del 1935.

Entrato a far parte della Resistenza, concorre alla formazione delle prime brigate partigiane e nel 1944 trasferisce la sua attività partigiana da Reggio Emilia a Parma con l’incarico di ispettore di Brigata e ispettore di zona.

In seguito all’eccidio del Comando partigiano parmense a Bosco di Corniglio, nell’ottobre 1944 viene nominato Commissario del Comando Piazza di Parma. Dopo la Liberazione riprende la sua attività politica nel Partito Comunista Italiano a Parma e la sua attività sindacale nella CGIL, assumendo in seguito l’incarico di Segretario responsabile nella Confederterra, nella Associazione Coltivatori Diretti e nell’Alleanza Contadini. Nel 1953 viene eletto Deputato comunista al Parlamento italiano e rieletto una seconda volta nel 1958. Rientrerà nel Parlamento a metà della legislatura successiva, nel 1966.

Nel 1951 viene eletto nel primo Consiglio provinciale di Parma e successivamente anche nel Consiglio comunale.

Presidente onorario dell’ANPPIA di Parma, ha occupato altri incarichi sia pubblici sia nella CGIL, nel PCI e nell’ANPI.

Ha ricevuto “la Croce al Merito di guerra in seguito ad attività partigiana” dall’Esercito Italiano.

“Lo SPI CGIL di Parma – commenta Paolo Bertoletti, segretario generale dello stesso sindacato pensionati - lo vuole festeggiare e ringraziare per ciò che ha fatto. Io lo ricordo al mio fianco sul palco al mio primo comizio da segretario della Camera del Lavoro nel luglio del 2002. Aveva appena compiuto 90 anni. E l'augurio arrivò anche dalla piazza. Augurio che rinnoviamo per questo importante traguardo. Per tutto il movimento operaio Teodoro rappresenta la coerenza e la determinazione nel raggiungere un obiettivo. Una generazione che ci lascia tante conquiste che dobbiamo difendere. La sua presenza ancora oggi ci offre quegli stimoli che sono indispensabili per rendere il nostro mondo più giusto e più libero”.