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Heinz Plasmon annuncia riduzione di organici e mobilità

18 Settembre 2013
In Italia oltre 200 esuberi. Flai, Fai e Uila annunciano mobilitazioni

“A meno di tre mesi dall’operazione di acquisto della Heinz Plasmon da parte di Berkshire Hathaway e di 3G Capital i nostri peggiori timori si sono dimostrati drammaticamente reali”. È quanto dichiarano a margine del Coordinamento nazionale del gruppo in una nota unitaria Giorgio Galbusera, Coordinatore Nazionale Fai-Cisl, Mauro Macchiesi, Segretario Nazionale Flai-Cgil e Tiziana Bocchi, Segretario Nazionale Uila-Uil, con la quale rendono noto che l’azienda ha preannunciato un processo di ristrutturazione e riorganizzazione con riduzione degli organici sia a livello internazionale che nazionale con apertura immediata della procedura di mobilità.

“L’operazione - dichiarano i rappresentanti di Fai, Flai e Uila - interesserà i tre siti italiani di Milano, Ozzano (Parma) e Latina con una inaccettabile proposta di taglio occupazionale di circa il 25 % a livello aggregato. Nel dettaglio sono stati annunciati oltre 200 esuberi, 112 per lo stabilimento di Milano su un totale di 332 unità, 56 per Latina su un totale di 398 e 36 esuberi per Ozzano su un totale di 216 lavoratori. Il contesto di crisi caratterizzato da riduzioni di volumi e fatturato, dalle elevate fluttuazioni di mercato non è stato affrontato in modo adeguato dall’Heinz Italia S.p.a., ed è del tutto inammissibile che i tentativi di recupero di competitività ed efficienza passino attraverso azioni di riduzione dei costi che consistono unicamente nel taglio del personale.

La competitività e l’efficienza devono essere raggiunte attraverso idonee strategie di mercato e non con semplici operazioni di algebra elementare collegati all’espulsione dall’azienda di lavoratrici e lavoratori. L’entità del taglio occupazionale proposto mette inoltre in discussione la tenuta e il futuro del Gruppo in Italia, rischiando di veder scomparire il marchio Plasmon, simbolo della qualità del Made in Italy”.

“Fai, Flai e Uila rispediscono al mittente le decisioni prese dall’azienda e annunciano che saranno poste in essere tutte le azioni idonee e necessarie a scongiurare l’ennesima ‘mattanza’ di capitale umano come sempre accade quando fondi speculativi esteri investono nel nostro Paese. Pertanto - dichiarano Galbusera, Macchiesi e Bocchi - è stato deciso il presidio delle sedi, il blocco delle flessibilità e degli straordinari, la calendarizzazione di assemblee nei siti entro venerdì e la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero di cui le prime 4 da effettuarsi il 24 settembre”.

“Contestualmente - concludono i rappresentanti di Fai, Flai e Uila - ci attiveremo per l’immediata apertura di un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per impegnare la nuova proprietà a porre in essere un piano industriale di consolidamento e sviluppo al fine di evitare l’ennesimo depauperamento di capitale umano”.

Anche Luca Ferrari, segretario generale della Flai CGIL di Parma, si pronuncia sul caso Heinz, stigmatizzandolo come “un chiaro esempio di capitalismo di rapina,  in cui pochi personaggi in America organizzano operazioni speculative e subito dopo migliaia di lavoratori vengono licenziati. È insopportabile che vi siano imprese che non ritengano di dover rendere conto a nessuno del loro operato antisociale e fortemente lesivo della dignità del lavoro. Heinz non è in crisi e i lavoratori non sono usa e getta. Faremo di tutto per costringere l'azienda a recedere dai suoi passi, a partire dallo sciopero di martedì, fino a coinvolgere il Ministero delle Attività Produttive".


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