Esternalizzazioni, appalti, riorganizzazione e pessime relazioni industriali i nodi proncipali
Il Coordinamento sindacale del Gruppo IREN territori Emilia-Romagna, riunito a Parma lo scorso 29 settembre, non può accettare, pur nella consapevolezza del faticoso ed impegnativo percorso di aggregazione che sta affrontando il Gruppo e della persistente situazione di crisi economico-finanziaria del Paese, che l’azienda rifiuti il confronto sull’attuazione del piano industriale IREN in Regione. Tale piano porterà, a regime, una diminuzione dell’occupazione nei siti emiliani (Parma, Piacenza e Reggio E.) pari a 167 lavoratori. Vi erano impegni dei massimi vertici aziendali ad approfondire, in appositi incontri, temi di assoluta importanza, quali gli investimenti, gli appalti (punto cruciale e di primaria rilevanza per la qualificazione futura di IREN), lo sviluppo di cicli gas/rifiuti/energie, le gare per il gas, le riorganizzazioni. Tali approfondimenti sono stati ridotti, per volontà aziendale, al solo parziale confronto sui processi di riorganizzazione.
Per quanto riguarda l’imminente vertenza nazionale per la definizione del primo contratto aziendale di tutti i lavoratori del Gruppo, non ci si può accontentare del semplice, seppur importante, rinnovo del premio di risultato, vanno affrontati inderogabilmente i profondi cambiamenti in atto su occupazione, appalti, organizzazione del lavoro e sicurezza, che stanno modificando la vita lavorativa della maggior parte dei lavoratori. L’Azienda non può limitarsi ad affermare che bisogna fare in fretta sul premio, per evitare gli altri confronti.
A completamento del quadro negativo, nell’ultimo confronto svolto dalle RSU emiliane con l’Azienda, oltre alle parziali e non soddisfacenti risposte sui temi di merito (mancata consegna organigrammi, errori buste paga, una tantum CCNL Federgasacqua, ecc. ecc), è emersa con chiarezza la irricevibile posizione di IREN che non vuole riconoscere le RSU elette in Emilia prima dell’aggregazione, sostenendo l’obbligo di eleggere nuove rappresentanze per ogni singola azienda del Gruppo, questo porterebbe ad una estrema frammentazione della Rappresentanza dei lavoratori e all’impossibilità di lavorare in modo coordinato e funzionale.
Tutto ciò sarà contrastato con forza, raccordando la vertenza emiliana a quella degli altri territori del Gruppo, al confronto Nazionale e alla iniziativa confederale di confronto con i Sindaci proprietari e le Regioni. A tale scopo il Coord. sindacale gruppo IREN territori E.R. ha deciso di aprire una fase di mobilitazione e di attivare le procedure di legge necessarie a proclamare, in caso di indisponibilità dell’Azienda a dare positivamente corso alle richieste sindacali, uno stato di agitazione che preveda il blocco degli straordinari ed eventuali altri scioperi.