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"Green money 2": la corruzione continua...

24 Giugno 2011
Cgil e Uil, "Parma si ribelli al dilagare della disonestà

Nelle stesse ore in cui si annuncia la decisione della Giunta comunale di dare finalmente corso alla doverosa azione di responsabilità nei confronti degli ex presidenti di Stt e Spip, che tanti dissesti hanno causato ai bilanci cittadini, un nuovo coperchio viene sollevato sul bollente calderone di tangenti e corruttele che rappresenta ormai da qualche tempo l’altra faccia della nostra accogliente città. E quel che appare, con gli undici arresti effettuati dalla Guardia di Finanza nelle prime di ore di stamattina – tra cui i dirigenti comunali Moruzzi e Iacovini, il comandante della Municipale Jacobazzi, sei imprenditori del settore manutenzione verde pubblico, un dirigente Iren e un investigatore privato – è che al peggio sembra non esserci mai fine.

Il secondo capitolo dell’operazione “Green money”, esplosa circa un anno fa, sulla quale il sindacato era a suo tempo intervenuto puntando il dito contro un sistema di appalti tanto esteso e diramato da mettere a serio rischio la legalità e legittimità delle azioni compiute in nome del bene comune, mette in triste evidenza l’inutilità dei richiami a fare di quella brutta pagina di corruzione cittadina un monito e una lezione per le azioni dell’Amministrazione comunale.


Ancora una volta, in nome di un costume tanto diffuso quanto purtroppo socialmente accettato, il denaro dei contribuenti è finito, in misura che sarà interessante quantificare con precisione, nelle tasche di pochi disonesti amministratori e imprenditori, in barba ad ogni appello di conversione morale e rinnovamento etico invocati agli albori di questa tangentopoli cittadina.

Così fan tutti, nulla di che scandalizzarsi: ma con questpurtroppo comuni, non ci può aspettare un cambio di rotta. Invece è ora di dire basta. Il sindacato, che non ha mai avuto timore a denunciare la strisciante opacità che ormai da diverso tempo a questa parte sta caratterizzando la gestione della cosa pubblica a Parma, torna oggi a chiedere che tutti i soggetti istituzionali, i partiti, le forze civiche, i cittadini tutti si mobilitino per chiedere la dovuta trasparenza e vigilanza nell’amministrazione pubblica, tanto più imperativa in un momento di crisi economica, sociale e politica che impone ristrettezze economiche e genera precarietà e impoverimento in tanti lavoratori, giovani, pensionati e famiglie.

Come si può continuare ad accettare che chi ha la responsabilità di far funzionare la macchina pubblica, controllando che i servizi ai cittadini siano improntati alla massima efficienza ed efficacia, si senta autorizzato a lucrare se non a delinquere, approfittando della propria posizione istituzionale? Certo, le accuse andranno dimostrate, o smentite. Ma è inevitabile, a questo punto, chiedersi, se per il bene di questa città sia auspicabile continuare ad essere governata da una Amministrazione minata nella sua credibilità e tutt’altro che al di sopra di ogni sospetto. Una preoccupazione che chiunque, al pari di Cgil e Uil, abbia a cuore le sorti di Parma non può non condividere.
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