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Greci Geremia di Gaione, chi ha responsabilità deve intervenire

3 Agosto 2011
La denuncia della Flai Cgil di Parma

“Da mesi, potremmo dire da anni, seguiamo le vicende della Greci Geremia di Gaione, azienda storica del nostro territorio e con grande dispiacere e rabbia vediamo intraprendere azioni che portano alla cancellazione dei lavoratori e dei diritti del lavoro”.

 

La denuncia è di Tilla Pugnetti, segretaria generale della Flai Cgil di Parma, che precisa i motivi di forte preoccupazione: “Mentre è in corso il concordato preventivo l'azienda viene di fatto ricostituita con la titolarità del figlio Francesco che procede a siglare a sua volta un accordo con una azienda di Nola, la Commerciale Intermarchi Agroalimentare, per svolgere l'attività industriale nello stabilimento di Gaione con nuovo personale afferente ad una cooperativa. Tutto questo mentre il vecchio personale è senza lavoro e stipendio da mesi: per questi lavoratori era stata richiesta la cassa integrazione straordinaria alla fine del 2010 con l'impegno dell'anticipazione da parte della Greci”.

 

In realtà i lavoratori non hanno preso l'anticipazione, alla loro richiesta di lavorare quando già alla fine dello scorso anno l'attività era proseguita si è sempre risposto picche assumendo personale esterno sotto pagato.

 

“I lavoratori – ricorda ancora Tilla Pugnetti - avevano presentato istanza di fallimento, poi sospesa dalla presentazione di una seconda istanza di concordato preventivo che potrà essere approvato il 18 di ottobre prossimo, quando la campagna del pomodoro sarà già terminata. Un caso?”

 

“Anche il Ministero del Lavoro deve avere avuto dei dubbi dal momento che non ha mai concesso la CIGS ed ha chiesto chiarimenti: sarebbe infatti paradossale che l'INPS pagasse gli ammortizzatori sociali per un'azienda che utilizza per lo stesso lavoro nuovi dipendenti!”.

 

“È ora, però, che ognuno faccia la sua parte – conclude la segretaria della Flai -: la Direzione provinciale del lavoro chiamata in causa dal febbraio scorso, l'INPS e il Ministero del Lavoro, affinché si chiuda definitivamente la oscura vicenda della CIGS. Il Commissario Giudiziale deve verificare la tenuta della richiesta di concordato alla luce delle attività parallele intraprese dall'azienda. Noi, per parte nostra, non staremo con le mani in mano mentre si consuma questa brutta pagina dell'imprenditoria locale”.

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