La preoccupazione del Coordinamento Provinciale acqua Pubblica
Il COORDINAMENTO PROVINCIALE PER L’ACQUA
PUBBLICA DI PARMA desidera prendere pubblicamente posizione riguardo ad alcuni
scottanti temi emersi di recente nell’ambito della gestione del servizio
idrico, sia a scala nazionale sia a livello locale. Dissenso e preoccupazione
si esprimono per le recenti deliberazioni dell’Authority per l’Energia
Elettrica e il Gas (AEEG) che avranno l’effetto di annullare la decurtazione
delle bollette (togliendo un “profitto” illegittimo al gestore) come prevede la
vittoria referendaria. Inoltre, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio
gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato: ciò avverrà a
causa di un complesso meccanismo finanziario il cui effetto sarà un rischio
elevato nel reperimento delle risorse finanziarie per la gestione dell’acqua.
Ciò è particolarmente grave visto che il
servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni
(alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per i prossimi 20/30
anni).
La seconda questione, la cui portata va
oltre la sua dimensione locale, riguarda la cessione di una quota di azioni
IREN e, quindi, anche di una quota del servizio idrico sotto il controllo
pubblico. Tali azioni verrebbero mobilizzate in una operazione tendente al
salvataggio di una società partecipata dal Comune (SPIP). SPIP, nel corso della
sua attività, ha accumulato un debito ingente anche attraverso operazioni assai
poco trasparenti. Se è vero che l’operazione di trasferimento della nuda
proprietà delle azioni IREN dal Comune alle partecipate è stato un “colpo di
genio” delle precedente amministrazione, non si capisce perché allo stato
attuale delle cose si intenda procedere sulla strada del salvataggio a tutti i
costi, anche mediante il sacrificio di una quota di azioni IREN. Secondo quanto
previsto dal Piano Industriale per STT, non ci sono elementi tali da
prefigurare un rientro delle azioni IREN sotto il controllo pubblico poiché “la
liquidità necessaria ad effettuare i pagamenti (dei debiti bancari creati da
SPIP per finanziare operazioni immobiliari speculative, n.d.r) deriverà dalla
cessione delle azioni IREN nel frattempo divenuto libere (dal 2015), ivi
comprese quelle poste a pegno a favore di STU Stazione”. In sostanza, non si
rileva alcuna soluzione di continuità rispetto alla gestione commissariale del
Comune. Questa prefigurava il salvataggio e la messa in liquidazione delle
partecipate piuttosto che un loro fallimento. A spese ovviamente dei cittadini
e del controllo pubblico sul servizio idrico.
Su scala nazionale la battaglia contro le
deliberazioni dell’Authority è in pieno svolgimento, anche confortata dal
recentissimo parere del Consiglio di Stato che ha rimarcato l’illegittimità di
decisioni contrarie all’esito referendario. Su scala locale il Coordinamento
Provinciale Acqua Pubblica di Parma ritiene prioritario che l’Amministrazione,
alla quale si chiede la disponibilità per un ulteriore incontro, non proceda
lungo la strada prefigurata dal Piano industriale STT e dal concordato SPIP, al
netto delle decisioni del Tribunale di Parma. Il Coordinamento Provinciale di
Parma, che presto indirà una conferenza stampa e un incontro pubblico per
parlare di questi temi, vuole con forza rimarcare il suo impegno affinché la
gestione del servizio idrico a Parma (come a Reggio Emilia e in altre
importanti città italiane come Napoli) si indirizzi verso una totale
ri-pubblicizzazione, auspicando che la gestione venga affidata a una società di
diritto pubblico, e che in ogni caso si inizi un percorso di svincolo dal
sistema creditizio in capo alle banche.