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Gestione servizio idrico integrato a rischio?

23 Febbraio 2013
La preoccupazione del Coordinamento Provinciale acqua Pubblica

Il COORDINAMENTO PROVINCIALE PER L’ACQUA PUBBLICA DI PARMA desidera prendere pubblicamente posizione riguardo ad alcuni scottanti temi emersi di recente nell’ambito della gestione del servizio idrico, sia a scala nazionale sia a livello locale. Dissenso e preoccupazione si esprimono per le recenti deliberazioni dell’Authority per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) che avranno l’effetto di annullare la decurtazione delle bollette (togliendo un “profitto” illegittimo al gestore) come prevede la vittoria referendaria. Inoltre, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato: ciò avverrà a causa di un complesso meccanismo finanziario il cui effetto sarà un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie per la gestione dell’acqua.

Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni (alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per i prossimi 20/30 anni).

La seconda questione, la cui portata va oltre la sua dimensione locale, riguarda la cessione di una quota di azioni IREN e, quindi, anche di una quota del servizio idrico sotto il controllo pubblico. Tali azioni verrebbero mobilizzate in una operazione tendente al salvataggio di una società partecipata dal Comune (SPIP). SPIP, nel corso della sua attività, ha accumulato un debito ingente anche attraverso operazioni assai poco trasparenti. Se è vero che l’operazione di trasferimento della nuda proprietà delle azioni IREN dal Comune alle partecipate è stato un “colpo di genio” delle precedente amministrazione, non si capisce perché allo stato attuale delle cose si intenda procedere sulla strada del salvataggio a tutti i costi, anche mediante il sacrificio di una quota di azioni IREN. Secondo quanto previsto dal Piano Industriale per STT, non ci sono elementi tali da prefigurare un rientro delle azioni IREN sotto il controllo pubblico poiché “la liquidità necessaria ad effettuare i pagamenti (dei debiti bancari creati da SPIP per finanziare operazioni immobiliari speculative, n.d.r) deriverà dalla cessione delle azioni IREN nel frattempo divenuto libere (dal 2015), ivi comprese quelle poste a pegno a favore di STU Stazione”. In sostanza, non si rileva alcuna soluzione di continuità rispetto alla gestione commissariale del Comune. Questa prefigurava il salvataggio e la messa in liquidazione delle partecipate piuttosto che un loro fallimento. A spese ovviamente dei cittadini e del controllo pubblico sul servizio idrico.

Su scala nazionale la battaglia contro le deliberazioni dell’Authority è in pieno svolgimento, anche confortata dal recentissimo parere del Consiglio di Stato che ha rimarcato l’illegittimità di decisioni contrarie all’esito referendario. Su scala locale il Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica di Parma ritiene prioritario che l’Amministrazione, alla quale si chiede la disponibilità per un ulteriore incontro, non proceda lungo la strada prefigurata dal Piano industriale STT e dal concordato SPIP, al netto delle decisioni del Tribunale di Parma. Il Coordinamento Provinciale di Parma, che presto indirà una conferenza stampa e un incontro pubblico per parlare di questi temi, vuole con forza rimarcare il suo impegno affinché la gestione del servizio idrico a Parma (come a Reggio Emilia e in altre importanti città italiane come Napoli) si indirizzi verso una totale ri-pubblicizzazione, auspicando che la gestione venga affidata a una società di diritto pubblico, e che in ogni caso si inizi un percorso di svincolo dal sistema creditizio in capo alle banche.

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