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Fusione Enia-Iride: la Cgil auspica che prosegua il dialogo con Hera

14 Ottobre 2008
Occorre perseguire una strategia di aggregazione regionale più organica

In merito all’accordo siglato tra Iride ed Enìa, la Cgil regionale dell’Emilia Romagna, avendo da tempo individuato nell’aggregazione tra più aziende multiutility nella regione la soluzione più idonea a costituire una grande impresa industriale a maggioranza pubblica per lo sviluppo dei servizi a rete acqua-ambiente-energia, considera che questo atto non realizzi la prospettiva migliore. La grave crisi economica che attraversa il Paese rende evidente la necessità di qualificare lo sviluppo a partire dai territori e contenere le tariffe per gli utenti.

Proprio l’esperienza sviluppata in Emilia Romagna, in 5 anni di funzionamento del Gruppo Hera e 3 anni del Gruppo Enìa, ha evidenziato che attraverso l’aggregazione è possibile definire un  piano industriale idoneo, sia a mantenere la redditività necessaria ad un’azienda quotata in borsa, sia ad attuare gli interventi utili per una gestione integrata dei cicli a contenimento delle risorse naturali (es. acqua) e per la diffusione del risparmio energetico, rispettando così la natura di attività  di interesse pubblico in favore della  collettività.

Pertanto, la Cgil Emilia Romagna auspica che questo atto d’intesa non sia da considerarsi conclusivo e si collochi in una strategia più organica sulle aggregazioni in grado di consolidare i seguenti obiettivi:

-         conferma della funzione multiservizio sui diversi settori delle aziende interessate, quali presidi territoriali sui cicli dell’acqua, dei rifiuti, dell’energia;

-         assunzione del modello organizzativo già presente in Hera ed Enìa, che consenta tale presidio territoriale mediante la diffusione delle S.O.T. (Società Operative Territoriali) e il mantenimento delle Divisioni, con funzioni di assistenza e di coordinamento delle attività specialistiche, evitando la loro trasformazione societaria;

-         valorizzare e tutelare appieno il lavoro quale componente rilevante del mondo della produzione e conseguire piena sicurezza e qualità nei servizi prestati e nella gestione dei cicli integrati.

A seguito di queste prime valutazioni, la Cgil Emilia Romagna richiede:

1)    ad Enìa che al più presto siano fornite le adeguate informazioni sui contenuti  dell’intesa raggiunta  al fine di poter attivare le necessarie ed urgenti procedure di confronto sindacale sul progetto industriale  e sull’Accordo  costitutivo  per la conseguente  discussione  coi lavoratori per una comune valutazione;

2)    agli Enti Locali proprietari e alla stessa Regione Emilia Romagna l’impegno affinché, nel territorio regionale, si mantenga aperto il confronto per il raggiungimento degli obiettivi esposti, che a nostro parere possono prefigurare una  aggregazione che valorizzi l’intero sistema territoriale regionale. 

Infine, la Cgil regionale insiste sul fatto che venga garantito il controllo a maggioranza pubblica nell’ambito dell’aggregazione tra le imprese e si potenzi la tutela ambientale del territorio e dei cicli integrati definendo priorità programmatorie e di qualificazione dei servizi energetici-ambientali.

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