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Fusione Boschi-Consorzio Casalasco

12 Gennaio 2012
Un'operazione sulla pelle dei lavoratori

La fusione attuata dal Consorzio Casalasco di Cremona con la Boschi Food & Beverage parte, secondo la Flai Cgil di Parma, sotto i peggiori auspici.

 

L'operazione, nella totale assenza di un vero piano industriale, è volta unicamente a risparmiare sul costo del lavoro, riducendo diritti e retribuzioni ai dipendenti dell'ex Boschi.

 

Il Casalasco è infatti proprietario dell'azienda dal 2007, ma con l'incorporazione attiva dal 1° gennaio 2012 cambia i contratti collettivi dei lavoratori di Parma. Il CCNL dell’industria alimentare viene sostituito col molto meno oneroso CCNL della cooperazione agricola che, è bene precisare, nulla ha a che fare con un'attività che a Parma è di pura trasformazione industriale. Anche in campo previdenziale ai contributi Inps del settore industriale vengono sostituiti quelli inferiori destinati agli operai agricoli. Infine, quel che è peggio, il Casalasco ha fatto intendere di non voler più applicare il Contratto provinciale delle Conserve Vegetali di Parma (quello applicato da Mutti, Greci, Rodolfi e tutti gli altri industriali del pomodoro) sostituendolo, secondo il sindacato illegittimamente, con un integrativo scaduto e contrattato per il solo sito di Cremona.

 

Questa operazione porta a far temere per la tenuta complessiva di un settore fondamentale per l'economia della nostra Provincia, in ragione del fortissimo “dumping contrattuale”, con possibili pesanti ricadute occupazionali.

 

A tutto questo sindacato e lavoratori hanno risposto con 16 ore di sciopero nelle settimane scorse e altre iniziative seguiranno di qui a breve.

 

La Flai Cgil ritiene necessario ricordare al “nuovo” gruppo che la competizione non si fa sulla pelle dei lavoratori e che le iniziative sindacali proseguiranno fino ad ottenere il rispetto delle norme costruite da anni in un territorio che ha saputo coniugare qualità delle produzioni, qualità del lavoro, diritti e coesione sociale.

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