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Fin.Idra, lavoratori compatti in sciopero

24 Ottobre 2014
Chiedono 7 mesi di stipendi arretrati e prospettive per il futuro

I lavoratori Fin.Idra incrociano le braccia e scendono in presidio nelle vicinanze della sede aziendale (via Fantelli) di Parma nella giornata di oggi, venerdì 24 ottobre. La filiale di Fidenza rimane completamente chiusa al pubblico con l'adesione totale dei lavoratori impiegati.

Fin.Idra è un'azienda che occupa attualmente 28 tra lavoratrici e lavoratori, che soltanto poco più di due anni fa erano oltre 10 di più. Si occupa di commercializzazione di materiale termoidraulico e arredo bagno e di assistenza tecnica dal 1993. Ancora nel settembre 2012 si ebbe l'inaugurazione del nuovo e vistoso show-room sulla via Burla, alle porte della città.

Ormai da alcuni anni però l'azienda, e di conseguenza i lavoratori, subiscono una situazione di crisi che sembra irreversibile, pagando, insieme a scelte imprenditoriali e investimenti sbagliati, l'agonia di un settore che non accenna a risollevarsi.

Dopo 16 mesi di Cassa Integrazione in deroga tra il 2012 e il 2013, dopo i licenziamenti e le dimissioni di lavoratori esasperati, negli ultimi incontri tra rappresentanti sindacali, lavoratori e azienda non è stato garantito il proseguimento dell'attività; è stata ammessa la concreta eventualità di non poter più provvedere al pagamento di stipendi per i quali si riscontra ad oggi un ritardo di 6 mesi; la sola idea di continuità aziendale e di “piano industriale” consiste nella previsione di un taglio lineare su stipendi virtuali.

Nonostante questa situazione paradossale i lavoratori, con grande senso di responsabilità, hanno continuato a svolgere il proprio dovere fino in fondo. Tuttavia si rendono ormai inevitabili la proclamazione dello stato di agitazione e lo sciopero, con l'obiettivo di ottenere l'apertura di un tavolo di crisi in sede istituzionale e un minimo di chiarezza da parte dell'azienda su stipendi arretrati e prospettive di sopravvivenza.

I lavoratori di Fin.Idra non meritano questa situazione che si trascina ormai da mesi. Altre iniziative di mobilitazione e di lotta, annunciano FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL provinciali, potranno essere intraprese fino a che la situazione rimarrà in questa fase di stallo e incertezza.

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