La Cgil di Parma boccia la manovra e si prepara alla mobilitazione
Il Comitato Direttivo della Cgil di Parma, riunitosi lo scorso 22 luglio, ha avviato una discussione sui contenuti e gli effetti della manovra finanziaria 2011, recentemente varata dal governo, giudicandola iniqua, inadeguata e inefficace.
“Si tratta – spiega la segretaria generale Patrizia Maestri - di un provvedimento che pretende di reperire l’astronomica cifra di 70 miliardi di euro in quattro anni ma che, nonostante si configuri come una misura di “lacrime e sangue”, probabilmente non riuscirà nemmeno a raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio come imposto dalle pressioni internazionali. Riteniamo che così come è stata approvata la manovra sia inadeguata a far fronte alla crisi che il Paese sta attraversando, e per questo sia tanto più inaccettabile, improduttiva, e, soprattutto, profondamente ingiusta e classista, perché penalizza le fasce sociali più deboli, togliendo, anche attraverso la delega fiscale, risorse ingenti alle famiglie, alla sanità, all’istruzione e ai pensionati, incrementando le disuguaglianze e minando la coesione sociale e i principi costituzionali”.
“Non nascondiamoci poi la contraddizione data da una maggioranza che ha vinto le elezioni dichiarando di voler abbassare le tasse e che oggi, invece, svuota le tasche già provate degli italiani aumentando proprio il prelievo fiscale ai lavoratori dipendenti, che registreranno una perdita secca di reddito tra i 1200 e i 1800 euro all’anno. Per non parlare della salvaguardia solo a parole della famiglia, di cui il governo si è fatto largo scudo, che invece diventa il bersaglio di nuovi e sempre più pesanti provvedimenti, a partire dal taglio di 7 miliardi dei trasferimenti agli enti locali, che si tradurrà in una riduzione dei servizi per l’infanzia, gli anziani e il sistema di welfare in generale, mettendo in ginocchio i Comuni”.
Insomma, si colpiscono le famiglie, i ceti sociali più deboli ed esposti alla crisi, i malati, i pensionati, l’istruzione, gli enti locali, il lavoro, le imprese, risparmiando tuttavia le grandi ricchezze. “Quanto di peggio si potesse immaginare, in un momento storico come questo, dal punto di vista dell’equità”, commenta Patrizia Maestri. “Interventi sulla previdenza che allungano l’età pensionabile per uomini e donne e almeno 30mila lavoratori in mobilità ordinaria e in mobilità lunga a rischio di trovarsi senza mobilità e senza pensione. Tagli alla sanità per 8 miliardi nel 2013-2014 e la reintroduzione del ticket, che fortunatamente la regione Emilia-Romagna, come altre regioni, ha deciso di non applicare. Inoltre, nella delega fiscale si prevedono maggiori entrate per 20 miliardi con un taglio del 20% su detrazioni d’imposta da lavoro e da pensione e per familiari a carico: ricorderei che non si tratta di privilegi ma di agevolazioni fiscali per chi ha più bisogno. Ma con questa manovra chi ha meno paga di più: oltre ai dipendenti pubblici, tra i più stangati dalla manovra, anche i precari e i disoccupati saranno chiamati a dare il loro contributo. Infatti, oltre alla riduzione della copertura per l’indennità di disoccupazione, i lavoratori dovranno pagare un contributo in percentuale sul valore del contenzioso nelle cause di lavoro, finora gratuite. In sostanza, si vuole ridurre il diritto alla giustizia per i lavoratori con una tassa odiosa e incivile”.
Per queste ragioni il Comitato Direttivo ha impegnato la Camera del Lavoro e le categorie della Cgil di Parma a programmare nei prossimi giorni campagne di informazione e mobilitazione nei luoghi di lavoro e sul territorio, in attesa che anche la segreteria nazionale dia corso al mandato già ricevuto convocando il Direttivo nazionale in tempo utile per formalizzare proposte di mobilitazione sia a livello nazionale che locale.