In una lettera l'appello al voto del segretario generale FLC Cgil Parma, Simone Saccani
Care lavoratrici, cari lavoratori,
finalmente si vota!
Un
caloroso saluto alle RSU uscenti per l’intensa attività svolta negli anni scorsi,
che ha permesso alla nostra organizzazione di poter contare su una
contrattazione più giusta, e di essere spesso determinanti nel respingere gli
attacchi alle condizioni di lavoro volute dalle politiche devastanti dei
ministri Gelmini e Brunetta.
Desidero
ringraziare i 121 lavoratori che si sono candidati e ci consentono di
presentare la lista della FLC CGIL in tutti i luoghi di lavoro nella provincia
di Parma nel settore della conoscenza. In una società nella quale sempre più
prevalgono sfiducia e individualismo, considero il candidarsi un atto
controcorrente, di coraggio e solidarietà verso gli altri. C’è bisogno di unità
e solidarietà tra le persone per rispondere alla frammentazione e alla
disperazione sociale. La democrazia è il tema dell'oggi e le RSU sono la
massima espressione di democrazia. Queste elezioni le abbiamo conquistate con
le unghie e con i denti, insistendo anche quando sembrava non interessassero a
nessuno, mentre vengono negate alle lavoratrici ed ai lavoratori della Fiat.
Per questo motivo vi chiedo in primo luogo di impegnarvi affinché il maggior
numero di lavoratori si rechi a votare (sarebbe una sconfitta per la democrazia
se la partecipazione al voto fosse bassa) e in secondo luogo vi chiedo di
votare e di impegnarvi per far votare la lista della FLC CGIL.
Votare
la FLC CGIL vuol dire rafforzare l’organizzazione che ha contrastato con
determinazione un’interpretazione sull’applicazione della la legge 150
(Brunetta) che sottrae l’organizzazione del lavoro alla contrattazione
d’Istituto, consentendoci di mantenere nella maggior parte degli Istituti e in
alcuni casi estendere i diritti conquistati negli anni precedenti. Purtroppo
dobbiamo contestualmente registrare che per la prima volta da quando esistono
le RSU, la FLC CGIL a Parma non ha firmato quei contratti d’Istituto in cui i
diritti si sono trasformati in arbitrio.
Penso
inoltre che tutti noi, dobbiamo avere la consapevolezza che in questa occasione
il voto per l’elezione delle RSU assume una connotazione fortemente politica,
che va oltre l’individuazione del rappresentante dei lavoratori nel proprio
Istituto.
Ci
siamo battuti per sconfiggere Berlusconi ed il berlusconismo con la stessa
coerenza con cui adesso denunciamo la triade Fmi, Bce e Ue che hanno condannato
il popolo greco alla povertà e all’umiliazione. Ci siamo battuti con forza
contro le norme volute dal Ministro Brunetta che oggi anche altri sindacati
dicono di volere cancellare, dimenticandosi di averle accettate e avallate
firmando accordi separati.
La FLC CGIL apprezza le competenze e la
credibilità internazionale del nuovo governo, ma respinge con decisione le
scelte di politica economica e sociale nelle quali per ora non s’intravede
purtroppo alcun segnale di discontinuità con il precedente esecutivo, anche nei
settori della conoscenza nei quali vi è la necessità di tornare ad investire.
Nei provvedimenti del Governo Monti non c’è alcuna equità nei sacrifici chiesti
per superare la crisi e anzi si sono accentuati gli attacchi ai diritti, ai
salari e al Welfare. È del tutto evidente che l’esito di un voto che riguarda 4
milioni di lavoratori può essere determinante nel segnare un punto a favore
della CGIL nel rapporto difficile con il Governo Monti, non solo sui temi del
mercato del lavoro su cui si sta discutendo in questi giorni (art. 18,
apprendistato, ecc…) ma anche per tutti i temi che riguardano il nostro settore
posti dalla FLC al ministro dell’Istruzione. Una particolare attenzione deve
essere rivolta alle pensioni, alla riconquista del contratto nazionale e
dell’esercizio della contrattazione, all’occupazione e al precariato perché
rappresentano il cuore di una riscossa sociale possibile. Sono convinto che
possiamo e dobbiamo ottenere un buon risultato, che rafforzi le ragioni e la
rappresentanza della FLC.
Votare FLC vuol dire anche difendere un
modello di sindacato che oltre alle consulenze e ai servizi prioritariamente
favorisce partecipazione e democrazia come terreni fondamentali per avanzare
nelle conquiste (ricordiamoci per esempio i due referendum svolti solo dalla
FLC CGIL durante il governo Berlusconi). Anche nei prossimi anni ci impegneremo
a proseguire nella prassi statutaria di svolgere le assemblee prima di firmare
i contratti d’istituto che mutano le condizioni di lavoro.
Sono convinto che sia necessario
trasmettere i nostri valori e la nostra idea di società, perché siamo uno dei
pochi soggetti che è ancora in grado sia di descrivere la sofferenza e le
condizioni sempre più difficili del lavoro, che di dare una speranza di
cambiamento.
Hanno cercato di rompere i legami
democratici esistenti, dividendo il mondo del lavoro e innescando una
competizione tra i lavoratori per poter decidere, a prescindere dalle opinioni
dei lavoratori stessi, su ciò che direttamente li riguarda. Ma ora finalmente
si vota, a dispetto di chi queste elezioni non le voleva o pensava se ne
potesse fare a meno. Cosa dire di più? Buon lavoro, a tutti noi.
Simone
Saccani (seg. gen. FLC CGIL Parma)